Una breve storia della canzone napoletana per tappe salienti. Una guida che attraversa due secoli di canzoni. Sono brani che compongono un pezzo importante della musica italiana. Abbiamo preso come punti di riferimento gli anni 1825 e 1992, ma la storia della canzone napoletana inizia prima e prosegue fino ai nostri giorni. Ecco una serie di eventi che possono considerarsi cruciali.
1825 – LA CANZONE NAPOLETANA E GUGLIELMO COTTRAU
Guglielmo Cottrau dà il via alla pubblicazione dei Passatempi musicali. Si tratta di raccolte di spartiti musicali che diffondono le canzoni popolari nei salotti borghesi della città. L’editore nato a Parigi non fa altro che trascrivere e stampare motivi tramandati a voce. In pratica, sono “canzoni del popolo” rielaborate da chi ha studiato musica. L’esempio di Guglielmo Cottrau sarà seguito da altri molti tipografi che si inventano editori. È grazie a loro che canzoni come Lo guarracino, Michelemmà o Fenesta vascia sono arrivate fino a noi.
1839 – IL CLAMOROSO SUCCESSO DI TE VOGLIO BENE ASSAJE
Il 1839 rappresenta una delle tappe salienti nella storia della canzone napoletana classica. In quell’anno, infatti, la canzone Te voglio bene assaje Piedigrotta raggiunge un’incredibile popolarità. La cifra di 180.000 copie stampate è considerata esagerata, ma rende bene l’idea del successo raggiunto dal brano scritto dall’ottico Raffaele Sacco.

1850 – LA CANZONE NAPOLETANA DIVENTA FENOMENO DI MASSA CON LE COPIELLE
Diversi tipografi e/o editori come Azzolino, De Marco e i fratelli Migliorato pubblicano le copielle. Le copielle sono fogli volanti che riportano versi e, talora, musica. Sono venduti a prezzi molto contenuti da girovaghi e cantanti ambulanti. Di fatto, svolgeranno la stessa funzione poi svolta dai dischi: rendono la canzone napoletana un fenomeno di massa.
1876 – LA CASA EDITRICE BIDERI
Ferdinando Bideri fonda l’omonima casa editrice, che si afferma come la più importante iniziativa editoriale legata alla canzone napoletana. Quasi tutti i più importanti poeti e musicisti del periodo vi collaborano. Salvatore di Giacomo, Pasquale Costa, E.A. Mario, Salvatore Gambardella, Aniello Califano sono solo alcuni degli habitué degli uffici di via S. Pietro a Majella. E ancor prima di via Costantinopoli. Nel corso degli anni la Bideri si sviluppa ulteriormente fino ad assorbire altre case editrici come la Girard, la S.Lucia, la Santojanni e la Gennarelli.
1880 – FUNICULÌ FUNICULÀ E L’EPOCA D’ORO
Alla Piedigrotta del 1880 viene presentata Funiculì funiculà: inizia la cosiddetta epoca d’oro della canzone napoletana. Il brano composto da Peppino Turco e Luigi Denza celebra l’apertura della funicolare del Vesuvio: un vero e proprio spot pubblicitario in musica. La canzone ha un successo straordinario superando il milione di spartiti venduti.

1886 – IL RITORNO DELLA FESTA DI PIEDIGROTTA
Dopo due anni di sospensione dovuti all’epidemia di colera del 1884, torna a svolgersi la festa di Piedigrotta. La ricorrenza del 7 settembre assume sempre di più la connotazione di happening musicale: gli editori concentrano in quei giorni la pubblicazione di nuove canzoni, sfruttando l’enorme popolarità della manifestazione.
1891 – FERDINANDO RUSSO CREA LA MACCHIETTA
Ferdinando Russo crea per Nicola Maldacea le prime «macchiette», un’innovativa forma di canzone. Sono composizioni comiche a metà strada tra il monologo ottocentesco e la canzonetta. Le macchiette diventano subito popolari per la loro capacità di rappresentare un elemento identitario del carattere dei napoletani. L’ironia, che spesso è auto ironia.
1901 – VIENE FONDATA LA CASA EDITRICE LA CANZONETTA
Francesco Feola fonda La canzonetta, altra importante casa editrice napoletana. Insieme a quello delle edizioni Bideri, il suo repertorio rappresenta tutt’oggi il corpus centrale della canzone classica. Tra gli autori di canzoni pubblicate da La Canzonetta, da ricordare il duo Pisano & Cioffi e Totò. Oltre a E.A. Mario, Ernesto Murolo, Rocco Galdieri, Libero Bovio e molti altri.
1909 – I DISCHI DELLA SOCIETÀ FONOGRAFICA NAPOLETANA
I fratelli Esposito mettono sotto contratto diversi artisti napoletani dando un forte impulso alla Società Fonografica Napoletana. Si tratta della seconda casa discografica italiana, che, dopo pochi anni, diventa Phonotype Records.

1910 – MASSIMO WEBER E LA POLYPHON
Su mandato dell’azienda tedesca Musikwerke di Lipsia, Massimo Weber fonda la Polyphon. Nasce così la prima casa editrice napoletana con capitale straniero. Una straordinaria esperienza che, su innovative basi imprenditoriali, promuove la canzone napoletana in Italia e all’estero. La Polyphon cesserà la sua attività allo scoppio della prima guerra mondiale.
1919 – SURRIENTO GENTILE E LA SCENEGGIATA
Con Surriento gentile di Enzo Lucio Murolo nasce la sceneggiata, un nuovo genere teatrale costruito come «scene sulle canzoni». Curiose le motivazioni che porta alla nascita della sceneggiata: non si tratta di ragioni artistiche ma fiscali. Lo abbiamo raccontato in questo articolo.
1926 – GILDA MIGNONETTE, LA REGINA DEGLI EMIGRANTI
Gilda Andreatini, in arte Gilda Mignonette, si imbarca per New York dove incide ‘A cartulina ‘e Napule. Diventerà la star del mercato musicale italo-americano.
1932 – IL FESTIVAL NAPOLETANO ALLE ORIGINI DEL FESTIVAL DI SANREMO
Ernesto Murolo e Ernesto Tagliaferri organizzano a San Remo il Festival Napoletano. La manifestazione è una rassegna di canzoni napoletane eseguite dai principali interpreti del momento. In pratica, il festival è pensato come lancio promozionale di brani musicali. Una formula che viene applicata per la prima volta e che poi sarà alla base del Festival di Sanremo
1952 – IL FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA
Su iniziativa della RAI, prende il via il Festival della Canzone Napoletana, iniziativa che negli anni attirerà l’interesse delle principali case discografiche italiane. L’ultima edizione si svolgerà, tra mille polemiche, nel 1971.
1958 – LA CANZONE NAPOLETANA BALLABILE
Carosone scrive Tu vuò fa l’americano, Peppino di Capri riprende in chiave ballabile Voce ‘e notte. Le due canzoni definiscono un nuovo filone della canzone napoletana. Sono evidenti le influenze anglo-americane.
1960 – ELVIS PRESLEY INCIDE ‘O SOLE MIO
Elvis Presley incide It’s now or never. Si tratta dell’ennesima versione americana di ‘O sole mio. Ottiene un clamoroso successo mondiale. Le copie vendute in tutto il mondo sono oltre 25 milioni.
1966 – THE SHOWMEN E IL NEAPOLITAN POWER
Mario Musella e James Senese fondano il gruppo The Showmen. La band pone le basi del cosiddetto Neapolitan power.
1967 – ROBERTO DE SIMONE E LA N.C.C.P.
Roberto De Simone fonda la Nuova Compagnia di Canto Popolare. Il gruppo diventa protagonista di un importante lavoro di recupero della musica popolare campana. Il progetto ispirerà il movimento folk italiano dei successivi anni ’70.

1973 – GLI OSANNA
Il gruppo Osanna pubblica l’album Palepoli. Si tratta del primo esempio di opera rock italiana. L’elemento di interesse è la commistione di musica pop e tradizione napoletana.
1974 – NAPOLI CENTRALE E ALAN SORRENTI
James Senese e Franco Del Prete, già membri degli Showmen, fondano il gruppo Napoli centrale. Il gruppo si fa apprezzare per l’originale mix di jazz rock e lingua napoletana. Alan Sorrenti incide un’innovativa versione di Dicitencello vuje . La sua peculiarità è l’inserimento di inediti sperimentalismi vocali. Il pubblico premia la scelta.
1976 – LA PUBBLICAZIONE DI CARMELA E LA NASCITA DI MUSICA NOVA
Sergio Bruni e Salvatore Palomba compongono Carmela. Il brano viene giustamente paragonato ad una canzone classica. Eugenio Bennato dà vita al progetto Musica nova. In pratica, è l’evoluzione del lavoro svolto in precedenza con la Nuova Compagnia di Canto Popolare. La novità è l’uso di strumenti rock su matrici folk.
1977 – PINO DANIELE
Pino Daniele incide il disco Terra mia. L’album rappresenta la felice sintesi di tradizione e canzone napoletana moderna.
1992 – CU MME RILANCIA LA CANZONE NAPOLETANA IN ITALIA
Il brano Cu mme di Enzo Gragnaniello ottiene un clamoroso successo. Il merito è dell’interpretazione di Mia Martini e Roberto Murolo. Renzo Arbore fonda L’Orchestra italiana. Il progetto è basato sul riarrangiamento in chiave moderna dei classici della canzone napoletana. Nel corso degli anni ottiene un notevole riscontro di pubblico, in Italia e all’estero.
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Salve
Vorrei sapere se disponete i brani interpretati cantati negli anni 60-70 dal cantante Silvio Rosi in particolare del brano ” Ischia si tu ” di Boselli
Salve Mario,
abbiamo in programmazione proprio la stupenda versione di Umberto Boselli.
A presto