libero bovio

Libero Bovio, poeta della canzone

È davvero semplice misurare lo straordinario contributo dato da Libero Bovio alla canzone classica napoletana. Basta mettere in fila titoli come Guapparia, Tu ca nun chiagne, Reginella, ‘O paese d’ ‘o sole, Lacreme napulitane, Zappatore e Passione. O come Silenzio cantatore, ‘A serenata ‘e Pulecenella, Brinneso, L’addio. In pratica, si deve soprattutto a lui quella stagione di successi che, dagli anni ‘10 agli anni ’30 del Novecento, fece seguito al ventennio d’oro dominato da Salvatore di Giacomo. Una stagione a cui Bovio diede una peculiare identità artistica.

I MERITI DI LIBERO BOVIO

Uno dei meriti riconosciuti a Bovio è, infatti, quello di aver arricchito la canzone napoletana di nuove prospettive narrative. Non più, o non solo, brani caratterizzati da un sentimentalismo contemplativo, ma testi segnati da ironia amara e drammaticità.
Per alcuni, è proprio l’elemento drammatico il tratto distintivo della sua poetica e, in effetti, nella gran parte dei suoi capolavori ricorrono versi che descrivono personaggi, stati d’animo e contesti privi di quell’atmosfera sognante tipica di molte composizioni di fine Ottocento. Secondo molti studiosi, l’accentuata teatralità delle canzoni di Bovio può farlo considerare un capostipite della sceneggiata.  

Gli stessi studiosi concordano nel valutare l’importanza di Libero Bovio appena inferiore a quella di Salvatore di Giacomo. Il secondo è indicato come il massimo esponente della poesia partenopea, ma il primo è ritenuto il “poeta della canzone napoletana” per antonomasia. È una definizione, quest’ultima, che riconosce a Bovio il merito di comporre versi che si prestavano agevolmente ad essere musicati. Come dire che di Giacomo scriveva avendo in mente di comporre poesie, preoccupandosi poco della loro trasposizione musicale, mentre Bovio scriveva partendo dal presupposto che i suoi testi dovessero poi diventare canzoni.

A musicare i versi di don Liberato provvidero i migliori compositori del suo tempo, da Ernesto De Curtis a Gaetano Lama, passando per Rodolfo Falvo, Evemero Nardella, Ernesto Tagliaferri e Nicola Valente. La capacità di Bovio di coinvolgerli, insieme all’abilità di scegliere gli interpreti più adatti, è un altro merito che gli viene riconosciuto, tanto da farlo considerare una sorta di produttore ante litteram.

Infine, va detto del suo apporto significativo allo sviluppo della canzone italiana, quella di carattere melodrammatico che avrebbe retto fino agli anni ‘50. Oltre alla celeberrima Signorinella pubblicata nel 1931, compose altri brani di successo come Cara piccina. Piccola bruna, Pallida mimosa.

LA VITA

Figlio del filosofo e patriota Giovanni e di Bianca Nicosia, Bovio rinunciò presto alla carriera medica cui era avviato. Poco più che ventenne, nel 1883 iniziò a collaborare con il giornale Don Marzio, trovando poi una definitiva collocazione professionale come impiegato al Museo Nazionale. La nuova occupazione gli lasciò molto tempo libero per scrivere opere teatrali e canzoni, che alla fine saranno circa seicento, stando ad una stima del figlio Aldo.

I GRANDI SUCCESSI

Oltre a Canta pe’ me!, Està (Nun voglio fa’ niente), Autunno e ‘A canzone e Napule, tra i primi successi di Bovio c’è Surdate (1910), passata alla storia per i versi “e so’ napulitano/e si nun canto i’ moro”, messi in bocca ad un militare che soffre la lontananza da Napoli. Del 1914 è, invece, l’ironia dolente di Guapparia, la meno guappesca delle canzoni napoletane, come rivela il suo finale:
Pecché nun va cchiù a tiempo o mandulino?
Pecché a chitarra nun se fa sentì?
Ma comme, chiagne tutto o cuncertino
addò c’avessa chiagnere sul’j’?
Nel 1915 vide la luce Tu ca nun chiagne mentre due anni dopo, nel settembre 1917, fu pubblicata Reginella. Seguirono, poi, negli anni successivi altre canzoni diventate dei classici come Silenzio cantatore, Brinneso, Chiove, L’addio. Nel 1925 Bovio di capolavori ne scrisse addirittura due ‘O paese d’ ‘o sole e Lacreme napulitane:
E nce ne costa lacreme st ‘America
a nuie napulitane…
pe’ nuie ca nce chiagnimmo
o cielo e Napule
comme è amaro stu ppane!
L’elenco dei successi riprese nel 1929 con Zappatore, proseguendo nel 1930 con ‘E figlie (ricordata per i versi “Signò, ‘e figlie saie che sso’?/So’ piezz’ ‘e core e nun s’hann’ ‘a lassà”) e trovando un ideale epilogo con Passione nel 1934.

Libero Bovio scomparve il 26 maggio 1942. Poche ore prima di morire dettò gli ultimi versi, dedicati alla moglie Maria Di Furia e alla città che tanto aveva cantato:
… Maria…
Salutamella Napule pe’ me…
Dille ca è stata ‘a passione mia…
dille ca l’aggio amata quanto a te!

LE PIÙ BELLE CANZONI DI LIBERO BOVIO

L’elenco delle canzoni più belle di Libero Bovio comprende:

  • 1909   Canta pe’ mme! musica di Ernesto De Curtis
  • 1910   Surdate musica di Evemero Nardella
  • 1912   ‘A canzone ‘e Napule musica di Ernesto De Curtis
  • 1913   Autunno musica di Ernesto De Curtis
  •             Està (Nun voglio fa’ niente) musica di Nicola Valente
  •             Sona chitarra musica di Ernesto De Curtis
  •             Tarantella luciana musica di Enrico Cannio
  • 1914   Guapparia musica di Rodolfo Falvo
  • 1915   Napule canta musica di Ernesto Tagliaferri
  •           Tu ca nun chiagne musica di Ernesto De Curtis
  • 1916   ‘A serenata ‘e Pulecenella musica di Enrico Cannio
  •             Pupatella musica di Francesco Buongiovanni
  • 1917   Reginella musica di Gaetano Lama
  • 1918   ‘Ncopp’ a ll’onna musica di Vincenzo Fassone
  • 1919   ‘O mare canta musica di Gaetano Lama
  • 1921   È piccerella musica di Nicola Valente
  • 1922   Brinneso musica di Nicola Valente
  •            Silenzio cantatore musica di Gaetano Lama
  • 1923   Chiove musica di Evemero Nardella
  •             L’addio musica di Nicola Valente
  • 1925   ‘E ppentite musica di Ferdinando Albano
  •             Lacreme napulitane musica di Francesco Buongiovanni
  •             ‘O paese d’ ‘o sole musica di Ferdinando Albano
  • 1929   Zappatore musica di Ferdinando Albano
  • 1930   ‘E figlie musica di Ferdinando Albano
  • 1931   Mammà addò sta? musica di Nicola Valente
  • 1933   Carcere musica di Ferdinando Albano
  • 1934   Passione musica di Ernesto Tagliaferri e Nicola Valente
  • 1935   Tammurriata d’autunno musica di Ernesto Tagliaferri
  • 1936   L’ultima tarantella musica di Ernesto Tagliaferri
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Sergio Bruni, la storia d’ ‘a voce ‘e Napule

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2 Commenti. Nuovo commento

  • Luciano Valle
    3 Maggio 2024 18:59

    Grazie per il bellissimo ricordo.

    Rispondi
  • E’ SEMPRE BELLO SAPERE CHE VIE’ ANCOARAGENTE CHE AMA E CHE SI INFORMA DELLE COSEDEL ASSATO.IN QUESTO CSO DELLE CANZONI E DEI LORO AUTORI .VORREI PRECISARE CHE LA FAMOSA CANZONE GUAPPARIA , BOVIO LA INTITOLO’ ” O’ CUNCERTINO ” POTRESTE DIRMI, FARE SAPERE COME MAI SULLO SPARTITO COMPARE IL TITOLO ERRA TO ?

    Rispondi

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