Libero Bovio ed Ernesto De Curtis composero Tu ca nun chiagne nel 1915, affidandone la pubblicazione alla casa editrice La canzonetta.
I versi sono una delle migliori declinazioni di un tema ricorrente nella canzone napoletana: la disperazione di un innamorato deluso da una donna indifferente al suo amore. Bovio traduce questo sentimento in un’invocazione accorata, descrivendo una scena notturna scandita dalle lacrime dell’uomo e dal suo desiderio di vederla.
L’originalità poetica dell’immagine sta, però, nella presenza di un testimone silenzioso, che sembra condividere il dolore dell’innamorato. Quel testimone è il Vesuvio, ‘a muntagna citata all’inizio delle due strofe, che nella penna dell’autore di Reginella diventa metafora di un’anima rassegnata e stanca.
Il successo che Tu ca nun chiagne ha raggiunto nel tempo deve molto anche alla melodia di Ernesto De Curtis. La sua composizione ha una chiara impostazione lirica, che commenta i versi con una carica emotiva che evita eccessi melodrammatici.
GLI INTERPRETI DI TU CA NUN CHIAGNE
Proprio per l’impronta lirica voluta da De Curtis, Tu ca nun chiagne è stata prediletta da molti tenori. Enrico Caruso la inserì nel suo repertorio, incidendola anche su 78 giri, così come fecero anche Beniamino Gigli, Giuseppe Di Stefano, Enzo De Muro Lomanto e, più di recente, Andrea Bocelli. L’elenco degli interpreti di Tu ca nun chiagne si estende ben oltre l’ambito lirico come testimoniano, tra gli altri, i nomi di Fred Bongusto, Mina, Amii Stewart, Massimo Ranieri, Roberto Murolo, Mario Merola, Miranda Martino, Sal Da Vinci. Da segnalare anche le versioni strumentali di Ennio Morricone e Mauro Di Domenico.
IL RILANCIO DEL GIARDINO DEI SEMPLICI
Nella storia di Tu ca nun chiagne un posto di rilievo spetta al Giardino dei Semplici, che a metà anni ’70 ebbe il merito di rinnovarne sorprendentemente il successo. La band napoletana, infatti, nel novembre del 1975 pubblicò un’originale versione del brano in chiave soft rock, caratterizzata da armonizzazioni vocali di grande impatto.
Complice anche l’utilizzo come sigla di un programma tv, la canzone ebbe una notevole diffusione tanto da raggiungere il terzo posto della hit parade italiana. Era il 14 febbraio 1976: Tu ca nun chiagne rimase in classifica per quattro mesi, facendo segnare un autentico record.