Munastero e Santa Chiara

Quando piano e tromba cantano Munasterio ‘e Santa Chiara

Munasterio ‘e Santa Chiara jazz senza voce ma con il raffinato canto di piano e tromba. È stata a dir poco emozionante la versione apprezzata dal pubblico del S. Elmo Estate 2017 lo scorso 11 luglio. A proporla Paolo Fresu e Uri Caine, due star assolute della scena jazz internazionale volute dal direttore artistico Michele Solipano.
Un omaggio che ha letteralmente incantato le oltre mille persone presenti e che il trombettista sardo aveva, poco prima, lasciato presagire. “Tornare qui è sempre un piacere” aveva detto “Napoli è una città che ci ispira”.

MUNASTERIO ‘E SANTA CHIARA E IN A SENTIMENTAL MOOD

È da questa premessa che è scaturito un doppio tributo alla canzone napoletana, dapprima il capolavoro di Michele Galdieri e poi la reinterpretazione di Varca lucente. Paolo Fresu ha ammesso di aver conosciuto le due canzoni grazie a Roberto Murolo, ma, soprattutto, ha rivelato che solo a Napoli interpreta brani della tradizione locale.
Eppure c’è una curiosa assonanza che lega Munasterio ‘e Santa Chiara al mondo jazz.

Il pensiero va a In a sentimental mood, da ascoltare nella straordinaria interpretazione di John Coltrane e Duke Ellington. Il tema che la introduce ricorda da vicino la melodia di Munasterio ‘e Santa Chiara. Qualcosa che non è assolutamente un plagio ma una probabile e raffinata suggestione musicale. D’altronde, stiamo parlando della prima canzone napoletana pubblicata dopo la seconda guerra mondiale. Era il 1944 quando Alberto Barberis ne scrisse la parte musicale. Un periodo in cui si iniziavano ad ascoltare i dischi jazz arrivati con le truppe americane. Quelli in cui In a sentimental mood non poteva certo mancare: era un successo già da dieci anni.

Ascolta qui il tema iniziale di In a sentimental mood nella interpretazione di John Coltrane e Duke Ellington

Ascolta qui un estratto della versione live di Paolo Fresu e Uri Caine

A PROPOSITO DI MUNASTERIO ‘E SANTA CHIARA

É la prima e più famosa canzone napoletana del dopoguerra, una pietra miliare nel nuovo corso del canto partenopeo. Da­gli splendidi versi di Michele Galdieri si leva la voce di un emigrante. È smanioso di tornare a Napoli e, nello stesso tempo, timoroso di ritrovare la città distrutta dal conflitto mondiale.

L’ampia melodia di Munasterio ‘e Santa Chiara ha un modernissimo nonostante i molti riferimenti lirici. È intrisa di una efficace drammaticità che, tuttavia, non concede nulla alla retorica.

In Italia divenne una sorta di inno nazionale poiché il testo rispecchiava i sentimenti di un popolo che, in un paesaggio di rovine, si ritrovava ad affrontare con angoscia un mondo completamente cambiato.

Delle innumerevoli versioni, sono da segnalare quelle di Roberto Murolo, Massimo Ranieri e Irene Fargo.

A PROPOSITO DI IN A SENTIMENTAL MOOD

In a sentimental mood è una composizione jazz di Duke Ellington, eseguita anche come canzone. Ellington compose il pezzo nel 1935 e lo registrò con la sua orchestra nello stesso anno.

Le parole della canzone furono scritte, più tardi, da Irving Mills e Manny Kurtz. Secondo Ellington, la canzone sarebbe nata a Durham, nella Carolina del Nord.

“Un mio amico, dirigente della North Carolina Mutual Insurance Company, diede una festa per noi. Stavo suonando il pianoforte quando un altro nostro amico ebbe dei problemi con due ragazze. Per rappacificarli, composi questa canzone là per là, con una ragazza su ciascun lato del pianoforte”.

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