È tesi diffusa che La nova gelosia risalga alla metà del Settecento e che essa facesse parte di un’opera teatrale di cui si sono perse le tracce.
Di autore anonimo, il testo compare per la prima volta nel 1829 all’interno dei Passatempi Musicali, la raccolta di oltre cento canti antichi che Guglielmo Cottrau trascrisse e pubblicò tra il 1824 e il 1845.
Ricchi di eleganti sfumature, i versi raccontano di un innamorato che si rammarica del fatto che la finestra da cui si affaccia l’amata è dotata di una nuova gelosia, ossia di un serramento tipo persiana, che gli impedisce di vederla.
La melodia del brano ha un andamento lento e venato di malinconia che richiama la ballata.
Al di là del suo fascino musicale, l’importanza della canzone risiede proprio nel testo: La nova gelosia introduce per la prima volta il tema della finestra nella canzone napoletana, anticipandone l’ampio trattamento successivo.
Nel corso dell’Ottocento, infatti, a La nova gelosia seguirono composizioni di grande popolarità come Fenesta vascia e Fenesta ca lucive, almeno nella variante partenopea, e brani oggi meno noti come Tre feneste, Fenesta ‘nchiusa, Fenesta ‘ntussecosa. Naturalmente, vanno poi considerate le canzoni in cui la finestra non è citata nel titolo ma è elemento caratterizzante dei versi, in senso scenico e simbolico.
Per tutte, basti ricordare Maria Marì e l’incipit famoso in tutto il mondo: “Arapete fenesta/famm’affaccià a Maria/ca stongo mmiez’ ‘a via/speruto p’ ‘a vedè”. In sintesi, La nova gelosia aprì la strada alla “serenata” sotto la finestra.
GLI INTERPRETI
Conosciuta anche come Fenesta co sta nova gelosia e Canzone di Afragola, fu riscoperta da Roberto Murolo, che la inserì nel primo volume della sua antologia Napoletana.
Grazie a Murolo ebbe modo di scoprirla anche Fabrizio De Andrè, che nel 1990 ne registrò una versione molto ispirata presente nell’album Le nuvole. Altro grande estimatore de La nova gelosia è Angelo Branduardi, che la ripropone spesso dal vivo. Dal canto suo, Massimo Ranieri l’ha ripresa nel disco Napoli ed io. Negli archivi di Radio Napoli sono presenti anche le belle versioni di Rosapaeda, Antonella Morea e Emanuela Loffredo.
IL TESTO DI LA NOVA GELOSIA
Fenesta co’ ‘sta nova gelosia
tutta lucente
de centrella d’oro
tu m’annasconne
Nennella bella mia
lassamela vedé
sinnò me moro
Fenesta co’ ‘sta nova gelosia
tutta lucente
de centrella d’oro
Fenesta co’ ‘sta nova gelosia
tutta lucente
de centrella d’oro
tu m’annasconne
Nennella bella mia
lassamela vedé
sinnò me moro
lassamela vedé
sinnò me moro