Scatti d’autore per raccontare Napoli oltre l’oleografia.
Il prezioso lascito di Salvatore di Giacomo si compone di poesie, canzoni, drammi, traduzioni, copioni cinematografici ma anche di tanti scatti fotografici. Sì, perché dei suoi molteplici interessi quello per le foto era un’autentica passione, figlia legittima della sua attività giornalistica ispirata.
Vicoli, tribunali, ospedali e, soprattutto, la gente che li popolava erano i soggetti preferiti delle scorribande che Salvatore di Giacomo compiva per le strade di Napoli con una Kodak in mano. L’obiettivo era quello di raccontare la città superando i cliché che volevano (vogliono ancora?) i napoletani legati ad una vuota teatralità fatta di gesti e battute immutabili. Per di Giacomo, Napoli era, invece, un calderone di fatti spesso incomprensibili, ma, in ogni caso, autentici.
Le immagini di Salvatore di Giacomo in “Napoli illustrata”.
Della sua produzione fotografica è testimonianza il libretto “Napoli illustrata”, pubblicato nel 1900, contenente sei cartoline postali con scatti realizzati in città e sonetti dedicati alla vita di strada. A rivederle dopo più di un secolo, queste cartoline rivelano un valore narrativo che sembra caricarsi di nuovi significati.
La cartolina “’E robbe vecchie” ritrae uno straccivendolo seduto alle prese con ago, filo e bottone. Il suo intento è ridare vita a “Panne, purtate ‘a tanta e tanta gente,/cammise ricamate o arrepezzate,/ ca ncuollo a quacche povero pezzente,/ o ncuollo a na cocotta site state”. Una foto che potrebbe essere scattata anche oggi. Magari in uno di quei mercatini dell’usato dove, purtroppo, cercano soluzioni d’acquisto molti italiani travolti dalla crisi economica.
Ancora più emblematica è la cartolina “Irma” in cui colpisce l’immagine della donna riversa su un marciapiede dove non è sola nel disagio. Oggi potrebbe raccontare di una donna immigrata che “Mmerz’ e nove s’ha mangiata/na fresella nfosa a ll’acqua./E mo, comme a na mappata,/stà llà nterra. E dorme, stracqua”. Stesso discorso per la cartolina “‘A lezzione”: qui immagini e versi descrivono una scena dall’attualità ancora più stringente.
Stesso discorso per la cartolina “‘A lezzione” con l’immagine di mamma con figli ritratti in strada e i versi che chiariscono il loro destino di vagabondi dell’elemosina.
A proposito dei versi, però, non c’è molto da stupirsi: che di Giacomo sia stato un grande poeta lo si sapeva. Un po’ meno che sia stato anche un precursore della fotografia ispirata al realismo urbano.