Quali sono le migliori reinterpretazioni di canzoni classiche napoletane del 2021? Diciamolo subito: il secondo degli anni ’20 ce ne ha regalate tante davvero apprezzabili. A stimolarne la produzione hanno sicuramente contribuito alcuni anniversari, in primis il centenario della morte di Enrico Caruso. Molti brani, però, hanno trovato una nuova veste sonora grazie all’interesse spontaneo di interpreti e produttori. E questo è un segnale decisamente incoraggiante.
ROBERTO COLELLA RILEGGE MARIA MARÌ
Una delle migliori riletture di canzoni classiche napoletane del 2021 è senza dubbio Maria Marì di Roberto Colella. Il frontman de La maschera ha riletto il capolavoro di Vincenzo Russo in occasione del concerto celebrativo Bentornato Don Enrico. Geniale l’idea di riproporre il celebre ritornello con un gioioso andamento da walzer. proponendo, invece, le strofe con un canto più classicheggiante. Una soluzione quantomai efficace per valorizzare il senso poetico delle diverse parti del testo.
LE CANZONI RISCOPERTE DALLA FONDAZIONE BIDERI
A proposito di canzoni classiche napoletane rilanciate nel 2021, una menzione speciale va alla Fondazione Bideri. La onlus erede della storica casa editrice ha infatti restituito alla fruizione contemporanea diversi brani finiti nel dimenticatoio. Per esempio, Comme se canta a Napule di E.A. Mario, brano del 1911 che ha trovato un’originale declinazione in chiave. tango grazie a Filly Lupo. Altrettanto significativa la riproposizione di Comme te voglio amà di Roberto Bracco, interpretata da Francesca Fariello con un raffinato arrangiamento per chitarra e voce.
Entrambe le interpreti, poi, sono state protagoniste del cd NapoliCaruso, dedicato alle canzoni napoletane interpretate dal grande tenore. A Filly Lupo il merito di aver riscoperto Pecchè?, amatissima da Caruso. A Francesca Fariello quello di aver dato nuova luce alla dannunziana ‘A vucchella.
Rimanendo in ambito carusiano, da sottolineare, poi, la pubblicazione di una nuova versione di Tiempo antico. in cui la voce di Enrico Caruso duetta virtualmente con gli allievi del Conservatorio di Benevento.
LE CANZONI CLASSICHE NAPOLETANE DEL 2021 DI PASSIONE THE NEXT GENERATION
Anche lo spettacolo Passione, the next generation ha dato un contributo notevole alla rilettura di canzoni classiche napoletane nel 2021. Grazie alla direzione musicale di Ernesto Nobili, hanno trovato una nuova dimensione espressiva moltissimi brani della tradizione. A partire da Scetate di Ferdinando Russo per arrivare a Cu mme di Enzo Gragnaniello. In mezzo, tra gli altri, Era de maggio, Presentimento, Guapparia, Silenzio cantatore, Maruzzella, Carmela di Sergio Bruni e Napule è. Da applausi le voci che hanno dato a queste canzoni un nuovo presente. Quelle femminili di Irene Scarpato, Simona Boo e Flo. Quelle maschili di Francesco Di Bella, Dario Sansone, Roberto Colella, Maldestro e Gnut
EDUARDO DE CRESCENZO: LA TRADIZIONE PER PIANO, VOCE E FISARMONICA
2021 delle canzoni classiche napoletano ha visto un altro spettacolo regalare delle autentiche perle: Avvenne a Napoli di Eduardo De Crescenzo. Accompagnato dal piano di Julian Oliver Mazzariello, il soul man partenopeo ha proposto un percorso antologico. che ha avuto inizio con Fenesta vascia e si è concluso con Luna rossa. In mezzo, un bel po’ di classici come ‘O marenariello, Santa Lucia luntana, Uocchie c’arragiunate e Canzone appassiunata. Su tutte, però, la reinterpretazione di Marechiare è quella che ha colpito di più, per l’originale, e riuscitissima, caratterizzazione ritmica. Come per Passione, the next generation, l’augurio è che queste nuove versioni vengano registrate e pubblicate. Viceversa, rimarranno solo nella memoria di chi ha avuto la fortuna di sentirle dal vivo.
LE ALTRE CANZONI CLASSICHE NAPOLETANE DEL 2021
Per chiudere questa (non esaustiva) panoramica sulle migliori reinterpretazioni di canzoni classiche napoletane del 2021, vanno citati almeno tre dischi e un duetto. Va ricordato il nuovo album di Joe Barbieri, in cui spicca una bella versione di Lazzari felici. Analogamente, non bisogna dimenticare l’album-tributo NapolièMia, che si apre con Andrea Sannino che canta alla sua maniera la già citata Cu mme di Enzo Gragnaniello. Va segnalata, poi, la nuova edizione dell’album di esordio dei Suonno d’ajere, arricchita dalla presenza di ‘E ccerase. Ritornando a Pino Daniele, infine, complimenti a Fiorella Mannoia e Clementino per la loro versione di Terra mia.