Canzoni napoletane antiche

Canzoni napoletane antiche da riscoprire: Cannetella e le altre

Quali sono le canzoni napoletane antiche? Senza risalire a Jesce sole (1200) e nemmeno a Lo guarracino (1700), sono tali quelle composte nel 1800. Per la precisione, quelle antecedenti la cosiddetta epoca d’oro, che iniziò con la pubblicazione di Funiculì Funiculà nel 1880.

Rappresentano un corpus non molto vasto per il fatto che, all’epoca, si tramandavano essenzialmente per via orale. La gran parte sono andate perdute. Alcune, però, hanno avuto un incredibile successo. È il caso, per esempio, di Te voglio bene assaje, la più famosa, e di Fenesta vascia. Altre, invece, sono poche famose ma non per questo meno belle. Ecco 5 canzoni napoletane antiche che meritano di essere riscoperte.

CANNETELLA

Della nascita di Cannetella non si sa niente, tant’è che viene abitualmente indicata come di anonimo. Si sa, invece, che la sua prima trascrizione è del 1829. Secondo lo storico Sebastiano Di Massa, appartiene al genere delle “canzoni cittadine” cioè non ha origini rurali. Cannetella viene considerata il tipico esempio di canzone di sfida per gelosia.

La parte musicale asseconda il tema drammatico, mentre il testo è permeato da una sottile vena di ironia. Due ingredienti che saranno, poi, al centro della struttura della sceneggiata, di cui Cannetella può considerarsi anticipatrice. Roberto Murolo e Sergio Bruni l’hanno interpretata e pubblicata più volte. Per inciso, Cannetella è il diminutivo di Candida.

CANZONE MARENARA

Canzone marenara può dirsi la più colta delle canzoni napoletane antiche. L’autore delle parole è ignoto, la parte musicale, invece, è attribuita a Gaetano Donizetti ll testo è originario dell’isola di Precida e, per molti, ricorda le cosiddette canzoni ‘e copp’ o tammurro. Evoca, cioè, quei brevi componimenti poetici cantati dal popolo con il solo accompagnamento di una tammorra.

L’attribuzione della melodia al compositore bergamasco è  sostenuta da più parti.  Durante il suo soggiorno napoletano scrisse opere e diverse canzoni, come Quanno allo bello mio vojo parlare o La conocchia. Verosimilmente compose anche Canzone marenara, nota anche come Me voglio fa na casa miez’ o mare o Canzone di pescatore. Ed anche come Amor marinaro. Di recente è stata ripresa da Lina Sastri, bravissima nel cantare il caratteristico trallarallalla llallarallallà del testo.

LA NOVA GELOSIA

Anche La nova gelosia vide la luce prima dell’epoca d’oro. Ed è una delle canzoni napoletane antiche più belle. Salvatore Palomba indica il 1800 come anno di composizione. Il brano è una ballata, lenta e malinconica, che racconta il dispiacere di un innamorato. Il dolore è causato da una nuova gelosia. Vale a dire una serratura, che impedisce alla sua amata di affacciarsi alla finestra.

L’importanza storica di questo autentico gioiello è l’introduzione del tema della finestra nella canzone napoletana. A La nova gelosia, infatti, faranno seguito composizioni come Fenesta vascia, Fenesta ca lucive, Tre feneste. Roberto Murolo la incise, inserendola nella sua raccolta enciclopedica intitolata Napoletana. Molto ispirata la versione che Fabrizio De Andrè pubblicò nell’album Le nuvole (1990).

LO CIUCCIO DE COLA

Lo ciuccio de cola vanta un piccolo primato: ha una data di nascita e due autori non anonimi. Migliorato e Biscardi composero questa divertente canzone nel 1850. Il testo racconta le comiche avventure dell’asino Zuccariello e del suo padrone Nicola, soprannominato Cola. Il gioco di assonanze nei versi e una verve umoristica, a tratti esilarante, assegnano al brano un preciso valore storico. La critica ha considerato il brano un anticipatore del genere macchiettistico.

CANZONI NAPOLETANE ANTICHE : ‘NA MMASCIATA (FILOMENA)

Tra le tante canzoni napoletane antiche, questa ha nascita e genitori certi. La composero Del Preite e Labriola nel 1863. L’ambasciata evocata nel titolo è quella di un innamorato che si dichiara ad una ragazza, pregandola di non farlo soffrire. La costruzione musicale propone una melodia, tipicamente napoletana. Il titolo della canzone comprende spesso anche il nome Filomena, la protagonista dell’amore richiesto. Massimo Ranieri l’ha incisa di recente.

ALTRE CANZONI NAPOLETANE ANTICHE DA RISCOPRIRE

Altre canzoni napoletane antiche meriterebbero di essere riscoperte. L’elenco comprende sicuramente Angelarè, Graziella, Canzona nuvella. Così come La fiera di Mast’Andrea, Dimme ‘na vota sì e Lo cocchiere d’affitto.

A proposito di quest’ultima, va detto che può considerarsi la prima canzone dedicata ai tassisti… Il cocchiere d’affitto era, infatti, il conducente di carrozzelle destinate al trasporto pubblico di persone. A Napoli erano due i posti dove sostavano: alla stazione e in uno slargo corrispondente all’attuale piazza Matteotti. Che non a caso era noto come ‘o posto d’ ‘e carruzzelle.

La canzone risale al 1836 e vanta come autori Domenico Bolognese e Luigi Cammarano.

Divertente il testo, che lascia capire come Napoli vivesse già all’epoca problemi di traffico.

Lo cocchiere d’affitto ha avuto diversi interpreti, tra cui Sergio Bruni.

Insomma, a ripercorrere la storia della canzone napoletana si scoprono canzoni divertenti e anche autentiche perle. Basta solo mettersi a scavare nella memoria.

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