Renzo Arbore canzoni orchestra italiana

Renzo Arbore canzoni ovvero quando la musica è Ll’arte d’ ‘o sole

Renzo Arbore canzoni Orchestra Italiana? Una domanda decisamente sgrammaticata, ma una con una risposta chiara: sì, ce ne sono tante e tutte napoletane. Già, perché lo showman foggiano è, in realtà, partenopeo più di tanti partenopei. Lo ha dimostrato in tutta la sua carriera, rivelandosi, di fatto, uno dei principali paladini della canzone napoletana. E, come se non bastasse, ha reallizato un nuovo programma tv che ne è l’ennesima conferma.

LL’ARTE D’ ‘O SOLE È (ANCHE) UN PROGRAMMA TV

Il programma prende il nome da una delle più belle canzoni di Salvatore Gambardella e Giuseppe Capaldo. Si intitola, infatti, Ll’arte d’ ‘o sole. Proprio come il brano pubblicato dall’editore Bideri sul quarto numero della Piedigrotta 1908 de La Tavola Rotonda. Firmato da Renzo Arbore insieme a Gino Aveta, lo show sta andando in onda su Rai 5: il 19 e il 26 giugno le prossime puntate. Visibile, invece, on demand su Rai Play quella andata in onda il 12 giugno.

 I PRIMI VENTOTTO ANNI DELL’ORCHESTRA ITALIANA

Lo spunto narrativo del programma è semplice ma efficace: ripercorrere la storia dell’Orchestra Italiana. Vale a dire, il lungo cammino della band che Arbore mise in piedi nel 1991 per portare la canzone napoletane in giro per il mondo. Questo era l’obiettivo che aveva in mente e questo è quello che ha fatto nei primi 28 anni di attività. Con la complicità di Maurizio Casagrande, il più geniale degli autori radiotelevisivi italiani ripropone, dunque, delle autentiche chicche. Una su tutte, una versione live di Torna a Surriento, che è una vera e propria hall of fame. C’è ovviamente l’Orchestra Italiana, ma ci sono anche Sergio Bruni, Roberto Murolo, Peppino di Capri, Massimo Ranieri, Ornella Vanoni, Mia Martini.

RENZO ARBORE CANZONI? NAPOLETANE, QUELLE BELLE

Vedere Ll’arte d’ ‘o sole, però, è anche il modo più semplice per rispondere alla sgrammaticata domanda iniziale. Renzo Arbore canzoni? Napoletane, quelle belle. Già, come una ricerca che viene abitualmente fatta su Google digitando proprio la query Renzo Arbore canzoni napoletane quelle belle. Senza voler spoilerare le prossime puntate, ecco quelle che si possono risentire nella prima puntata.

RENZO ARBORE CANZONI, LA TARANTELLA DELLE ORIGINI

La prima canzone del programma è La tarantella, musicata da Francesco Florimo su versi di Antonio De Lauzieres nel 1845. Una scelta molto significativa, con un doppio richiamo al concetto di “origini”. Da un lato, infatti, Arbore rende omaggio ad uno dei brani che anticiparono la cosiddetta epoca d’oro della canzone napoletana. Dall’altro, evoca anche la nascita del suo progetto mostrando le immagini di un concerto tenuto al prestigioso Montreux jazz festival. Correva l’anno 1991 e a presentare l’Orchestra Italiana c’era Quincy Jones.

LL’ARTE D’ ‘O SOLE

La canzone che dà il titolo al programma è la prima di quelle eseguite in studio. Meglio, l’Orchestra Italiana esegue Ll’arte d’ ‘o sole in studio, ma sul video si alternano filmati girati un po’ ovunque. Il riferimento è ad immagini di tournée fatte in Australia, Tunisia, Cina, Canada e via viaggiando. E fa un certo effetto vedere Arbore sorridente in ogni angolo del pianeta e, contemporaneamente, sentire i versi di Capaldo. “Voglio fá ll’arte d’ ‘o Sole, voglio fá ll’arte d’ ‘o Sole, pe’ fá chello ca dich’i’, pe’ fá chello ca dich’i’”. Come se il Renzo nazionale fosse contento di aver realizzato un grande sogno. Essere riuscito a dimostrare che la canzone napoletana è (ancora) patrimonio del mondo intero.

LA LUNA ROSSA DI RENZO ARBORE

Dopo la già citata Torna ‘a Surriento in versione superstar, è la volta di Luna Rossa. Probabilmente fu proprio a questo brano a spalancare le porte del successo dell’Orchestra Italiana. Era un periodo in cui la canzone napoletana viveva ai margini del business musicale.

Renzo Arbore riuscì ad imporla nuovamente all’attenzione del grande pubblico puntando su arrangiamenti più contemporanei. In questo senso, quello di Luna Rossa è sicuramente uno dei più riusciti. E, con una divertente contraddizione in termini, anche uno dei più “solari”.

MARUZZELLA, OMAGGIO A RENATO CAROSONE ED ENZO BONAGURA

Renato Carosone occupa un posto d’onore nel pantheon musicale di Renzo Arbore. Lui lo ha sempre detto e, naturalmente, non ha perso l’opportunità per ribadirlo anche nel corso de Ll’arte d’ ‘o sole. Lo ha fatto riprendendo la canzone carosoniana più distante dal filone umoristico. Maruzzella, dunque. Presentata, appunto, per quello che è: una canzone d’amore.  Nell’occasione, Arbore non ha mancato di rendere omaggio al talento creativo di Enzo Bonagura. L’autore dei versi di Maruzzella ma anche di Scalinatella, Cerasella, Palcoscenico e Sciummo. Insomma, un brano per due ricordi importanti. L’Orchestra Italiana l’ha proposto con un arrangiamento dal sapore latino americano. A scanso di equivoci e polemiche, Arbore ha precisato che Carosone approvò quel tipo di reinterpretazione.

AUMMO AUMMO OVVERO PIANO PIANO, CATARÌ

A proposito di Renzo Arbore canzoni, uno dei cavalli di battaglia dell’Orchestra Italiana è senz’altro Aummo Aummo. Un brano che è stato letteralmente sottratto all’oblio e che sintetizza perfettamente lo spirito scanzonato della band. Da segnalare, che la canzone fu composta nel 1954 dal grande Giuseppe Cioffi e da suo figlio Luigi. Circa il titolo, valga la divertente notazione di Arbore a beneficio dei “bergamaschi”. Aummo aummo significa piano piano, zitto zitto. Senza farsi scoprire, insomma.

VOCE ‘E NOTTE E LE ALTRE

La prima puntata de Ll’arte d’ ‘o sole scorre piacevolmente. Il suo ritmo è scandito dalle chiacchierate con Maurizio Casagrande che Renzo Arbore conduce da abile entertainer.  Si tratta di cenni storici, aneddoti e curiosità, che servono ad introdurre le canzoni. Di Voce ‘e notte, ad esempio, viene ricordato il tormentato (e poi felice) innamoramento di Edoardo Nicolardi. Con Pigliate ‘na pastiglia, invece, il registro delle chiacchiere e della musica torna leggero e allegro. Emozionanti le immagini a corredo in cui compare Renato Carosone.

E poi si rivedono e si risentono Silenzio cantatore, ‘O sarracino, ‘Na sera ‘e maggio, Maria Marì, Chella llà. Proseguendo con Reginella, e l’appassionato ricordo di Roberto Murolo, e chiudendo con Comme facette mammeta.

 IN MEMORIA DI BENIAMINO ESPOSITO E GENNARO PETRONE

L’allegria è la dominante del programma Ll’arte d’ ‘sole, ma c’è una nota malinconica che affiora qua e là. Tutte le volte che compaiono i volti pieni di vita di due musicisti che hanno fatto grande l’Orchestra Italiana. E che, purtroppo, non ci sono più. Ciao a Beniamino Esposito e Gennaro Petrone.

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