Dopo l’apprezzato tributo a Sergio Bruni, Raiz è tornato in sala di registrazione per un altro omaggio: stavolta a San Gennaro. Il front-man degli Almamegretta ha inciso “Bonasera Regina”, un brano inserito nell’audioguida del museo che custodisce il tesoro del Patrono di Napoli.
Realizzata con il pianista e compositore Antonio Fresa, la canzone mette in musica un immaginario dialogo tra San Gennaro e Maria Teresa d’Asburgo Lorena, seconda moglie di Ferdinando II di Borbone, passato alla storia come Re Bomba.
BONASERA REGINA
Il testo, scritto dallo stesso Raiz, racconta dell’invito che il Santo rivolge alla regina affinché sia meno distaccata e altera: una vera e propria preghiera ad entrare in sintonia con i suoi sudditi. Per agevolarne il compito, San Gennaro si fa carico di spiegarle come i napoletani – e lui per primo – vedano le cose, qual è la loro filosofia di vita. In pratica, le suggerisce la strada per accorciare la distanza che la separa dal popolo.
“Credimme a ‘e miracoli pecchè ‘o ppane ce manca/ e si nun cride a niente, ‘a famma cchiù forte se sente/ e chi vene ‘a fore si porta calore/cu ‘na sola parola addiventa ‘e ccà”.
Ed ancora: “A Napule ‘e sante ‘e chiamamm’ pe’ nomme/ e chi sta a Palazzo ‘o parlammo c’ ‘o tu/ Si vulite capì sta terra mia/pe vuje song’ Gennaro, pe’ mme site Maria”.
Versi ispirati, interpretazione di cuore: che bravo, Raiz!
CHI ERA MARIA TERESA D’ASBURGO LORENA
Maria Teresa d’Asburgo Lorena sposò Ferdinando II di Borbone re delle Due Sicilie, vedovo di Maria Cristina di Savoia, il 9 gennaio 1837.
Minuta, vestita semplicemente, Maria Teresa non sembrava appartenere alla classe nobile e non sopportava la vita di corte. Preferiva svolgere una vita chiusa nei suoi appartamenti, dedicandosi solo al cucito e ai numerosi figli. Era considerata una donna di rara bellezza e di purissima virtù.
Malgrado il comportamento poco ortodosso per una regina, il matrimonio tra Maria Teresa e Ferdinando si rivelò felice e sereno (fonte Wikipedia)
LE PAROLE DI RAIZ E ANTONIO FRESA
“La sinergia con Fresa è stata immediata ed è nata una bellissima collaborazione nella scrittura di Bonasera Regina” ha sottolineato Raiz. “C’è stato un comune sentire che ha dato vita ad un testo quasi liturgico nella ripetizione delle stesse parole. San Gennaro parla a Maria Teresa con forza e spontaneità, le offre i suoi suggerimenti per aiutarla nel rapporto con Napoli. San Gennaro è colui che conosce meglio di chiunque altro il popolo partenopeo. È un Santo, ma anche il simbolo cittadino di una devozione laica che fa parte della nostra cultura popolare”.
“Sappiamo bene quanto San Gennaro sia per i napoletani non solo il Santo Patrono ma il riferimento spirituale più alto al quale ci si può rivolgere con una certa confidenza. Parlandogli ‘con il tu’, confidando nella sua capacità di accogliere le nostre rassegnazioni e le nostre suppliche.” ha spiegato Antonio Fresa “Nei versi di Raiz San Gennaro si fa ambasciatore del suo popolo con i regnanti, porta un messaggio paterno e sincero alla regina che non riesce a trovare la giusta empatia, diremmo oggi, con il popolo. Una dimensione ovviamente immaginaria, attiva e paterna del nostro santo, che, se è riuscito nel 1500 a fermare la lava, figuriamoci se non può convincere Maria Teresa ad essere più schietta e diretta con i suoi sudditi”.