Cosa c’entra Odessa con la storia di ‘O sole mio? Perché molti sostengono che la canzone napoletana più famosa è nata sul mar Nero? È solo un’affascinante leggenda? Le risposte a queste domande stanno nella biografia di Eduardo Di Capua. E in una strategia di marketing ante litteram.
LA STORIA DI ‘O SOLE MIO E LA FAMIGLIA DI CAPUA
La storia di ‘O sole mio è la storia della più geniale composizione di Giovanni Capurro e di Eduardo Di Capua. Un’affiatata coppia di autori napoletanissimi. Il primo, poeta e giornalista, scrisse i versi; il secondo, musicista professionista, si occupò dell’arrangiamento. Proprio la figura di Eduardo Di Capua è al centro della tesi della genesi russa del brano.
All’epoca, infatti, il baffuto compositore era, sì, un prolifico autore di canzoni, ma era anche e soprattutto un concertista. Vale a dire un musicista che si guadagnava da vivere suonando dal vivo. Nello specifico, il giovane Eduardo Di Capua lo faceva con il quartetto di posteggiatori messo su dal padre Giacobbe. Un gruppo molto apprezzato, che si esibiva spesso anche all’estero. Ed è, appunto, una tournée in Russia del 1897 il punto di partenza della teoria.
IL RUOLO DELLA RIVISTA LA TAVOLA ROTONDA
Se Di Capua è una figura centrale nella storia di ‘O sole mio, altrettanto decisiva è quella dell’editore Ferdinando Bideri. È sulla sua rivista La Tavola rotonda che si sviluppa la suggestione russa. Dapprima inconsapevolmente, poi con parole che sembrano scritte ad hoc. Il tutto grazie a tre articoli apparsi nel 1898, anno di pubblicazione di ‘O sole mio.
L’ENTUSIASTICA ACCOGLIENZA IN RUSSIA
Il primo articolo si può leggere sul numero datato 1° gennaio di quell’anno. Il breve trafiletto dà conto dell’accoglienza ricevuta da Eduardo Di Capua a Mosca. Il riferimento è ad un’esibizione dell’8 dicembre 1897 dedicata alla stampa locale. Per dire del notevole successo ottenuto si sottolinea che il gruppo aveva dovuto concedere ben sei bis. In compenso, non era mancato un “lieto accompagnamento” di champagne e rubli. In pratica, un trionfo.
UNA TOURNÉE PROLUNGATA A GRANDE RICHIESTA
Tempo pochi mesi e su La Tavola rotonda apparve un secondo articolo. Un altro trafiletto pubblicato sul numero del 17 aprile 1898, in cui, attenzione, compare il riferimento ad Odessa. Cosa era successo? Semplice, che Di Capua & co. si erano trasferiti sulle rive del mar Nero, continuando a raccogliere un ottimo riscontro. E così “invece di restare pochi giorni in questa città, vi è rimasto tre mesi. dietro le più vive premure ed insistenze”. A grande richiesta, insomma, e per un lungo periodo.
LA STORIA DI ‘O SOLE MIO E L’ INTUIZIONE DI MARKETING
Archiviata la tournee in Russia, Di Capua tornò in Italia e la storia di ‘O sole mio iniziò ufficialmente il 28 agosto 1898. Quella è la data, infatti, del numero de La Tavola rotonda in cui apparve, per la prima volta, lo spartito della canzone. La rivista lo pubblicò perché il brano si era aggiudicato uno dei tre premi del concorso canoro che aveva promosso per la festa di Piedigrotta. Non il primo, però: a quella gara, ‘O sole mio si classificò al secondo posto…
L’ARTICOLO DECISIVO
L’articolo decisivo, però, fu pubblicato un mese dopo, il 30 settembre, sempre su La Tavola rotonda. Un lungo articolo, con un passaggio che può considerarsi l’origine di quella che potremmo definire la “tesi di Odessa”. <‘O sole mio!… Che vi dice questo titolo? Un’onda di nostalgia, il saluto commovente di un lontano… Così è>. Questo si legge nella copia presente negli archivi della Fondazione Bideri. <Eduardo Di Capua (…) si è ricordato, da lontano, del suo sole; e s’è ricordato della sua Tavola Rotonda>. Quel “da lontano” è diventato sinonimo di Odessa perché è proprio lì che trascorse la gran parte del soggiorno in Russia..
Poche righe, dunque, ma sufficienti ad alimentare, nel tempo, il mito della canzone nata a migliaia di chilometri da Napoli. Poche righe che, però, avevano soprattutto un senso commerciale: emblematica la (auto) citazione del giornale che l’aveva pubblicata.
LA VERA STORIA DI ‘O SOLE MIO
Ecco, dunque, perché compare Odessa nella storia di ‘O sole mio. Grazie ad una serie di articoli che, messi a posteriori in sequenza, giustificano uno storytelling sicuramente intrigante. Il racconto, cioè, di Eduardo Di Capua che parte per la Russia con i versi di Capurro in tasca e il compito di musicarli. Dove arriva l’ispirazione giusta? Nel posto dove era rimasto per più tempo: nella città dell’ Ucraina meridionale.
Come andarono realmente le cose? Nell’articolo pubblicato nella sezione Wikisong del nostro blog diamo conto anche di un’altra tesi. A nostro avviso, molto più realistica. E diamo anche conto di Yuri Gagarin. Sì, perché, Odessa a parte, la Russia ricorre spesso nella storia di ‘O sole mio.