Orietta Berti

Orietta Berti, la canzone napoletana da riscoprire

C’è anche Orietta Berti nello sterminato elenco di interpreti italiani che hanno inciso almeno una canzone napoletana. Il suo nome, però, compare anche in un altro elenco: quello dei brani napoletani registrati ma mai pubblicati, o pubblicati con grande ritardo. Insomma, il nome di Orietta Berti è legato alle (belle) canzoni napoletane da riscoprire. Il riferimento è al brano ‘Na musica doce, firmato da Gennaro Amato. Una storia che ci ha fatto scoprire Patrizia, la figlia del paroliere. E che merita di essere raccontata.

LA CANZONE DI GENNARO AMATO PER ORIETTA BERTI  

La vicenda di ‘Na musica doce inizia nel 1968 e l’ha svelata proprio Orietta Berti su Facebook. Gennaro Amato, autore molto apprezzato, ne scrisse i versi in vista della possibile partecipazione dell’Orietta nazionale al Festival di Napoli di quell’anno. Dal canto suo, Aldo Valleroni mise a punto un raffinato arrangiamento beguine, molto funzionale allo spirito del brano. In pratica, la canzone era pronta per essere iscritta al concorso, tanto che la stessa Berti la incise. Fortunatamente, è il caso di dire.

‘Na musica doce – Orietta Berti

Cosa successe? Successe che la Polydor, l’allora casa discografica di Orietta Berti, decise di non partecipare più al Festival di Napoli. Un destino vissuto da tante canzoni napoletane di quel periodo, quella della partecipazione alla gara. A differenza di molte altre, però, ‘Na musica doce non vide mai la luce. Nel senso che la Polydor decise anche di non pubblicarla, lasciandola nei suoi archivi per ben 40 anni. Solo nel 2008 uscì dall’oblio, comparendo, come autentica rarità, nel cofanetto “Gli anni della Polydor – 1963-1978”. Oggi, grazie alla caparbietà di Patrizia Amato, ‘Na musica doce torna a suonare. E, a nostro parere, suona bene.

GENNARO AMATO NELLA PAROLE DELLA FIGLIA PATRIZIA

Gennaro Amato è un autore che meriterebbe un approfondimento a parte. Intanto, per dire del suo spessore artistico e di quanto fosse stimato, valgano le parole della figlia Patrizia. che ha riassunto le tappe salienti della sua carriera. e alcune foto, davvero significative.

“Di mio padre ho catalogato circa 350 brani” ci ha scritto Patrizia Amato “Compose brani per ben otto feste di Piedigrotta. Nel 1945 Franco Ricci portò al successo la sua Chitarrata a chi dorme. Nel 1965, poi, partecipò al Festival di Napoli con Tu stasera si Pusilleco, portata in finale da Mario Merola ed Enzo Del Forno. Anche al Festival di Napoli 1967 una sua canzone napoletana giunse in finale: Te faje desiderá, cantata da Lara Saint Paul e Anna German. Nel 1973, poi, approdò al festival di Sanremo con Guaglione Guaglione, interpretata da Gianni Migliardi. L’ultimo suo successo fu ‘A storia d’ ‘o pittore, incisa da Mauro Caputo. Numerosi i cantanti che hanno eseguito suoi brani. Tra gli altri, ricordo Sergio Bruni, Mario Abbate, Maria Paris, Alberto Berri e Peppino Brio“.

P.S. Naturalmente, ‘Na musica doce è in onda su Radio Napoli

Canzone napoletana
Da sinistra: Tony Dallara, Little Tony, Pino Donaggio, Gennaro Amato, Nunzio Gallo e il maestro Vairo
gennaro amato
Gennaro Amato con Vittorio Gassman
massimo ranieri
Gennaro Amato con Massimo Ranieri
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1 Commento. Nuovo commento

  • Un grande applauso a Patrizia che con la sua tenacia e perseveranza ha saputo rivalutare le grandi doti di compositore del suo caro papà

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