Napoli ancora

Napoli ancora, il nuovo album dei No lounge

Se a Natale amate regalare cd, quest’anno c’è un album che merita la vostra attenzione: Napoli ancora dei No lounge. Ve lo consigliamo senza esitazioni e per diversi motivi. Innanzitutto perché si tratta di canzoni classiche napoletane, il che si rivela sempre una scelta a colpo sicuro. Poi perché è assolutamente riuscita l’idea di riproporle vestendole di sonorità e atmosfere contemporanee. Infine perché si tratta di un disco arrangiato bene e suonato, altrettanto bene, da musicisti in carne ed ossa.

NAPOLI ANCORA, LA TRADIZIONE TRA NU JAZZ E LOUNGE MUSIC

Napoli ancora rappresenta, in realtà, il secondo atto di un progetto musicale iniziato nel 2013 con l’album Napoli. Chi ne sono i protagonisti? I No lounge ovvero Stefano Dall’Osso e Virginia Mancaniello, due musicisti di estrazione jazzistica cresciuti a Bologna. Loro l’intuizione di reinterpretare collaudate melodie del canzoniere partenopeo in chiave nu jazz e lounge.

Loro il merito di aver trovato la giusta alchimia tra innovazione e tradizione. Un merito riconosciuto dal pubblico napoletano, che fece del primo disco uno dei più venduti negli store partenopei della Feltrinelli. E dal pubblico non napoletano, che lo ha imposto nelle classifiche di settore delle principali piattaforme digitali.

A quattro anni di distanza e forti del consenso ricevuto, i No lounge tornano sul mercato con un album che riprende quel progetto. La scaletta di Napoli ancora mette in fila quindici brani e attraversa quasi 150 anni di storia, da Santa Lucia (1848) a Napule è (1977). In mezzo capolavori come Maria Marì e Munasterio ‘e Santa Chiara, Vierno e Tu vuo fa’ l’americano, Comme facette mammeta e Chella llà. Non sorprenda l’accostamento di canzoni appartenenti a filoni ed epoche diverse: è l’idea progettuale a dare coerenza al tutto.

TORNA A SURRIENTO, LUNA CAPRESE E CORE ‘NGRATO

Sono diverse le canzoni che meriterebbero la palma di “migliore reinterpretazione”. Molto convincenti, a nostro parere, sono le riletture di Torna a Surriento e di Luna caprese. Una menzione anche per Core ‘ngrato, per una volta liberata dalla pesante vestitura lirica che l’ha sempre caratterizzata. Discorso analogo per la delicata versione di ‘O sole mio. Da segnalare, infine, le intense versioni acustiche di Passione e ‘O surdato ‘nnammurato.
Insomma, Napoli ancora merita di essere regalato a Natale. Fate voi se come cd o come buono iTunes, tanto la qualità delle canzoni non cambia.

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