Enrico Caruso

Enrico Caruso e canzoni napoletane: l’elenco completo

Se si pensa alle canzoni napoletane incise da Enrico Caruso, il primo pensiero va a ‘O sole mio. Subito dopo, vengono in mente Core ‘ngrato e, magari, Santa Lucia. In realtà, però, il repertorio partenopeo che il grande tenore mise su disco è decisamente corposo. Conta ben 21 brani, compreso uno che compose lui stesso.

canzoni napoletane
Enrico Caruso

LE CANZONI NAPOLETANE DI ENRICO CARUSO

La storia discografica delle canzoni napoletane di Enrico Caruso iniziò a New York, nel segno dei grammofoni Victor Talking Machine. L’azienda doveva arginare la concorrenza di un sistema alternativo di riproduzione sonora, il fonografo. Di qui l’idea di proporre a Enrico Caruso la registrazione di dischi ascoltabili solo con il suo grammofono.  Il tenore accettò, non immaginando di diventare la prima popstar di tutti i tempi.

Come ben racconta Simona Frasca nel libro Bird of passage, Enrico Caruso incise la sua prima canzone napoletana nel 1909. Il brano scelto fu Mamma mia che vo sapè, con versi di Ferdinando Russo e musica di Emanuele Nutile. Nel decennio successivo le sessioni di registrazione si susseguirono regolarmente. Uno dopo l’altro, furono stampati 78 giri con Canta pe’ me e la già citata Core ‘ngrato (1911). Con Santa Lucia e ‘O sole mio (1916), Maria Marì (1918), ‘A vucchella (1919) e, per finire, I’ m’arricordo ‘e Napule (1920).

TIEMPO ANTICO, LA CANZONE CON LA FIRMA DI ENRICO CARUSO

I’ m’arricordo ‘e Napule condivide con Core ‘ngrato una peculiarità: fu composta a New York. In pratica, si tratta di una canzone napoletana ‘americana’, un destino comune anche a Tarantella Sincera, Scordame, Sultanto a te. Guardanno a luna e Uocchie celeste, tutti brani di cui oggi abbiamo traccia discografica.

Tra le canzoni napoletane incise da Enrico Caruso, però, ce n’è una che si distingue dalle altre. Si tratta di Tiempo antico, di cui il tenore scrisse versi e musica. La compose nel 1916, affidandone poi la traduzione inglese a Earl Carroll (Olden times). Il testo è un dolente canto d’amore dedicato all’ex moglie Ada Giacchetti, fuggita con l’autista di famiglia. Che sia lei la protagonista della canzone lo fanno capire chiaramente i versi: “Tu te ne si ghiuta/ cu. n’auto ‘nfantasia/ e a chesta vita mia/na fossa aie araputo!”

Tiempo antico nella nuova versione realizzata dagli allievi del Conservatorio di Benevento

IL TESTO DI TIEMPO ANTICO

Era lu tiempo antico
pe mme lu paraviso
ca sempe benedico
pecchè cu nu surriso
li bbraccia m’arapive
e ‘mpietto me strignive.
Chino ‘e passione
currevo ‘mbraccio a te,
ma tu ca si ‘nfamona
te cuffiave e me.

Ah! Chillu tiempo antico
te si scurdata oj ne’,
penzanno sempe dico
che ne sarrà de me.


A primmavera trase,
‘o sole scard’ammore
e da stu core scasa
nu raggio de calore
penzanno ca i’ torno,
e cchiù nun trovo a te.
Tu te ne si ghiuta
cu n’auto ‘nfantasia
e a chesta vita mia
na fossa aie araputo!

Ah! Chillu tiempo antico (…)

o sole mio
I funerali di Enrico Caruso

L’ELENCO COMPLETO DELLE CANZONI NAPOLETANE DI CARUSO

Le canzoni napoletane accompagnarono Enrico Caruso per tutta la vita. Non si fece mai scrupolo di affiancarle alle arie di opere liriche più famose. Anzi, le considerò sempre di uguale dignità artistica. L’elenco completo delle canzoni napoletane di Enrico Caruso comprende:

  • ‘A vucchella
  • ‘O sole mio
  • Addio a Napoli
  • Canta pe’ me
  • Core ‘ngrato
  • Fenesta ca lucive
  • Guardanno ‘a luna
  • I’ m’arricordo ‘e Napule
  • Mamma mia che vo’ sapè
  • Manella mia
  • Maria Mari’
  • Pecche’?
  • Santa Lucia
  • Scordame
  • Senza nisciuno
  • Sultanto a te
  • Tarantella sincera
  • Tiempo antico
  • Torna a Surriento
  • Tu ca nun chiagne
  • Uocchie celeste 
Pecchè?, considerata una delle canzoni preferite da Caruso, nella versione di Filly Lupo

UN COMMENTO DI DAVIDE MONTELLA

Pubblichiamo con piacere questo commento di Davide Montella, che arricchisce il nostro omaggio alle canzoni napoletane di Enrico Caruso.
Il nostro conterraneo Enrico Caruso non scrisse soltanto Tiempo antico, bensì anche altre due canzoni napoletane. Avendo svolto due tesi di laurea sul tenore (la tesi triennale incentrata proprio sulle canzoni napoletane) sono sicuro di quanto affermo e mi piacerebbe avere la possibilità di mostrare gli spartiti. Sarebbe importante ridare un minimo di visibilità al nostro tenore in questo anno in cui ricorre il centenario dalla sua scomparsa..
P.S. Maria, Marì così come ‘A luna, vennero incise dal tenore rispettivamente nel 1918 e nel 1915 ma non vennero pubblicate (certamente le avrà cantante in pubblico, insieme ad altre celebri melodie napoletane dell’epoca)

Davide Montella interpreta Fenesta abbandunata con l’Orchestra Scarlatti di Napoli

UN COMMENTO DI MARK MILHOFER

Pubblichiamo volentieri un altro commento, che arricchisce ulteriormente questo articolo. Ce l’ha inviato Mark Milhofer che ci segnala un’altra canzone napoletana attribuibile a Enrico Caruso. Ecco cosa ci ha scritto.
“Conoscete la canzone “No, nun di ca so stato i’! Carmè” parole di Giacomo e musicato da Enrico Caruso e dal suo accompagnatore Richard Barthelemy? La canterò, insieme ad altre canzoni scritte da Caruso, domenica 28 febbraio, al mio evento in live streaming sul mio sito www.markmilhofer.com. Ho provato a ricercare questa canzone ma ho trovato molto poco. Fu musicata da Caruso e Barthelemy nel 1911. La copia che ho proveniva dalla collezione personale di Caruso, conservata al Peabody Institute di Baltimora. Lo spartito fu pubblicato da Chappell & Co, probabilmente quindi a Londra.

canzoni
Il frontespizio dello spartito di No! Nun di ca so stato I ‘! Carmè

CANZONE A DISPIETTO, UNA NUOVA SCOPERTA

L’elenco delle canzoni napoletane scritte da Enrico Caruso si arricchisce di un altro titolo: Canzona a dispietto. Il prof. Luigi Ottaiano del Conservatorio di Benevento l’ha rilanciata in occasione della mostra “NapolICaruso” promossa dalla Fondazione Bideri. I versi del brano portano la firma di Eduardo Missiano, la musica. invece, è opera di Alfredo Sarmiento e dello stesso Caruso.

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8 Commenti. Nuovo commento

  • Davide Montella
    12 Febbraio 2021 17:19

    Il nostro conterraneo Enrico Caruso non scrisse soltanto Tiempo antico, bensì anche altre due canzoni napoletane. Avendo svolto due tesi di laurea sul tenore (la tesi triennale incentrata proprio sulle canzoni napoletane) sono sicuro di quanto affermo e mi piacerebbe avere la possibilità di mostrare gli spartiti. Sarebbe importante ridare un minimo di visibilità al nostro tenore in questo anno in cui ricorre il centenario dalla sua scomparsa. Inoltre, allego il video di una mia interpretazione di una delle due canzoni di cui parlavo sopra con l’Orchestra Scarlatti di Napoli: https://www.youtube.com/watch?v=cSc8e9QZMfU

    P.S. Maria, Marì così come ‘A luna, vennero incise dal tenore rispettivamente nel 1918 e nel 1915 ma non vennero pubblicate (certamente le avrà cantante in pubblico, insieme ad altre celebri melodie napoletane dell’epoca)

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  • Antonio Martelli
    25 Febbraio 2021 1:13

    Davide ho letto le tue notizie sulle altre due canzoni napoletane scritte da Caruso. Sarebbe interessante e importante, ma necessitá o le prove documentali. Sai che sono un Carusomane e scrivo, per cui mi faresti cosa gradita se me le portassi a conoscenza. Ti ringrazio e mi appresto a sentire la tua registrazione.

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  • Vitaliano Esposito
    21 Agosto 2021 16:30

    Complimenti. Sono anch’io un carusomane. Ho tutte le sue incisioni7

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  • renato boscaino
    14 Dicembre 2021 15:43

    Se è possibile aggiungete il titolo della canzone Pecchè scritta da Carlo De Flavis e musicata dal Pennino. Questa per me come significato è più eloquente il dolore ed il rimpianto che Caruso esprime nel cantarla pensando alla felicità perduta e legata alla propria dimora senza Ada Giachetti . grazie

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    • Radio Napoli
      14 Dicembre 2021 16:22

      Salve Renato, grazie per la segnalazione ma il brano da te indicato era già presente nel nostro elenco. Il tuo commento, però, ci ha dato lo spunto per arricchire l’articolo con il video di una nuova, intensa versione di Pecchè?, realizzata da Filly Lupo in occasione della mostra NapoliCaruso promossa dalla Fondazione Bideri. E questo a conferma di quanto tu dici a proposito della canzone e del suo significato

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  • Renato Boscaino
    28 Agosto 2022 9:24

    E’ più forte di me, ma il mio amore sia per Caruso che per la canzone, mi spingono a scrivervi dicendovi che quando canto Pecchè, inevitabilmente mi commuovo , la interpretazione è tale che il pubblico lo avverte e di conseguenza condivide con me tale stato d’animo .Vorrei tanto che anche senza musica, un giorno potrei a voi dimostrarvi quello che ho scritto .Caruso la ascoltò per la prima volta cantata da anonimi posteggiatori in un modestissimo ristorante , ma fu struggente il significato delle parole , che descrivevano chiaramente il suo stato d’animo . Vi saluto nella speranza di essere da voi contattato . Grazie Renato Boscaino

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  • Mirella Guglielmi
    21 Febbraio 2023 15:37

    Poco da dire. Sempre… tutto da imparare! Napoli e’ specialissima per me e tutto cio’ che e’ “napoletano”. Caruso poi… mio padre era napoletano; anche noi figli… napoletani! ANCHE SE NON ITALIANI?!

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  • UN DES PLUS GRAND SI NON LE PLUS GRAND CHANTEUR LYRIQUE DE TOUS LES TEMPS

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