Il 2024 sarà scandito da una serie di anniversari che interessano autori e compositori che hanno fatto la storia della canzone napoletana. Si tratta di figure la cui rilevanza artistica è definita dalla longevità dei brani che ci hanno lasciato. Canzoni ancora oggi interpretate (e ascoltate) perché forti di versi ispirati, che danno voce a sentimenti universali, e di linee di canto, che conservano un fascino melodico immutato.
GLI ANNIVERSARI DELLA CANZONE NAPOLETANA
Tra gli anniversari del 2024 va ricordato quello che cadrà il 26 febbraio, giorno in cui ricorreranno i 70 anni della scomparsa di Edoardo Nicolardi.
Voce ‘e notte è probabilmente la sua canzone più bella, sicuramente quella più segnata da vicende autobiografiche. Una figura femminile, un uomo che la ama ed un’ambientazione notturna sono elementi narrativi che ricorrono anche in altri brani.
Nicolardi li usa anche in Mmiez’ ‘o grano, spostando, però, la scena in campagna e lasciando all’innamorato ben altre speranze di incontrare l’amata. Adotta lo stesso schema pure in Sciuldezza bella, ma con un divertente variante ironica. La canzone racconta, sì, di una donna che di notte è in casa, ma gli innamorati sono ben 44. Tutti delusi dal suo abbandono e tutti intenti a suonarle una serenata dispettosa sotto la sua finestra.
Nicolardi scrisse i versi di queste tre canzoni nel primo decennio del ‘900, quaranta anni dopo compose un altro brano di grande successo, Tammurriata nera. La donna a cui decise di ispirarsi, però, non aveva innamorati che la invocavano ma un bambino di colore da crescere da sola: era suo figlio o, meglio, “figlio della guerra”.
I CAPOLAVORI DI VINCENZO RUSSO
Morì di tisi poco più che ventottenne ma fece in tempo a scrivere degli autentici capolavori: l’11 giugno 2024 saranno passati 120 anni dalla scomparsa di Vincenzo Russo.
Basterebbero Maria Marì e I’ te vurrìa vasà per dire della sua importanza nella storia della canzone napoletana, ma si farebbe torto alla sua poetica se non si citassero anche Torna maggio e ‘A serenata d’ ‘e rrose.
Nonostante la breve vita, scrisse molte canzoni e, a scavare nel suo repertorio, spuntano ancora delle piccole perle come la poco conosciuta Fronn’ ‘e rose.
Come Vincenzo Russo e Salvatore Gambardella, ebbe origini umili anche Giuseppe Capaldo, di cui il 21 marzo ricorre il 150° anniversario della nascita. Autore fra i più geniali, per sopravvivere si adattava a fare il cameriere, esperienza che forse gli fu utile per comporre i versi di ‘A tazza ‘e cafè, la sua canzone più famosa.Alla sua penna si devono anche Comme facetta mammeta, anch’essa di grande notorietà, Ll’arte d’ ‘o sole e Il bel Ciccillo, cavallo di battaglia di Totò. Altra canzone che testimonia la sua notevole vena umoristica è ‘E llampadine, brano di cui compose anche la musica.
UGO CALISE E GLI ALTRI
Il 2024 è l’anno giusto per ricordare il trentennale della scomparsa di Ugo Calise, morto a Napoli il 6 agosto 1994. Cantante, chitarrista e compositore, ha attraversato la storia della canzone napoletana segnandone una significativa evoluzione. È a lui, infatti, che si devono alcune innovazioni come la contaminazione con la musica jazz, lo stile interpretativo confidenziale alla maniera dei crooner americani o il superamento del binomio strofa-ritornello. Due le canzoni che gli hanno riservato un posto d’onore nell’olimpo della musica napoletana: ‘Na voce, ‘na chitarra e ‘o poco ‘e luna e Nun è peccato. Negli anni scorsi Massimo Ranieri ha contributo alla riscoperta di Uè uè che femmena, altra canzone che porta la sua firma.
L’elenco degli anniversari del 2024 non si esaurisce con i quattro indicati fin qui, ce ne sono altri che varrebbe la pena celebrare. Ad esempio, i 90 anni dalla scomparsa di Salvatore di Giacomo (5 aprile) o i 140 anni della nascita di E.A. Mario (5 maggio).
Tra tanti omaggi alla memoria, però, c’è anche un compleanno da poter vivere con il festeggiato: il 20 ottobre sarà il giorno giusto per fargli gli auguri. A chi? A Enzo Gragnaniello, che compirà 70 anni.