Le canzoni di Totò. In napoletano, italiano e anche in francese.

7 anni fa

La verità sul capolavoro Malafemmena l’ha ristabilita la figlia Liliana nell’omonimo libro del 2009, ma, a voler parlare delle canzoni di Totò, da scrivere ce ne sarebbe molto. Perché il Principe della Risata fu un autore prolifico che iniziò a comporre prestissimo. Lo testimonia la sua iscrizione alla S.I.A.E. avvenuta il 28 giugno 1932. Non è facile, però, stabilire con precisione il numero delle canzoni composte: per molti sarebbero addirittura settantasei. Però ci sarebbe da stabilire come considerare le composizioni nate come poesie e musicate successivamente. Un esempio su tutte è rappresentato da ‘A cchiu bella, di cui va citata l’interpretazione di Giuni Russo.

Le canzoni di Totò, autore poliglotta

Per quel che riguarda le collaborazioni, nelle canzoni di Totò i nomi di Giacomo Rondinella ed Enzo Bonagura sono i più ricorrenti Segno di un’intesa artistica, specie con il primo, ben collaudata. La maggior parte delle canzoni di Totò sono scritte in napoletano, ma non mancano brani in italiano come Con te, che partecipò addirittura al festival di Sanremo del 1954. Oppure come Baciami, di cui Mina diede una memorabile interpretazione in tv, e Geppina, Gepi, eseguita con Anna Magnani nel film Risate di gioia. Da segnalare anche il testo in francese di Le levandou, canzone ispirata al paesino della Costa Azzurra dove Totò amava andare in vacanza.

L’amore e le sue illusioni come tema ricorrente

All’ex moglie Diana non fu dedicata solo Malafemmena. Così come Nemica, che coincise con il suo nuovo matrimonio percepito da Totò come una pugnalata. Quello della delusione (e disillusione) amorosa era, d’altro canto, un tema che ritornava spesso. Si ritrova facilmente in altri brani degli anni ’50 come Non voglio amare più, Ddoje strade, Aggio perduto ammore. Luntano ‘a te o Che me diciste affà. Più dolcemente romantiche appaiono, invece, canzoni come Core analfabeta e L’ammore avesse ‘a essere.

Le atmosfere ironiche di “Miss, mia cara miss” e “Carmè, Carmè”

Bisogna andare a Miss, mia cara miss o a Piccerella napulitana (Piccerella picceré) per trovare atmosfere più ironiche e divertenti. Anche se è in Carmé, Carmé che si raggiunge un notevole picco di umorismo. Emblematici i versi: “Tu sola nun me basta/ me ce ne vonno tre/Carme’ Carme’/i’ songo ‘e bona pasta/V’accuntento a’ tutte’ e ttre”.
“Le canzoni non le scrivo per motivi di guadagno.” – dichiarò una volta Totò – “Sono un sentimentale, le scrivo e me le tengo lì. Le scrivo da buon napoletano, perché è una cosa che abbiamo nel sangue”. Come dargli torto.