canzoni napoletane di Pasqua

Le canzoni napoletane di Pasqua

Quante sono le canzoni napoletane di Pasqua? Poche, anzi pochissime: appena sei quelle che abbiamo rintracciato. Tutte con riferimenti molto indiretti, e per niente religiosi. Difficile capire quale sia il motivo che giustifichi tale carenza. Probabilmente, la spiegazione sta nel “primato” della Primavera, focus di tantissimi brani. Insomma, più che Pasqua si è preferito cantare la sua stagione, da sempre considerata la stagione dell’Amore. Che fa notoriamente rima con canzoni napoletane.

PASCA DI FERDINANDO RUSSO

Quanto il tema pasquale sia, in realtà, un surrogato di quello primaverile lo si deduce da una canzone di Ferdinando Russo. intitolata appunto Pasca. Il testo non ha alcun richiamo al sacro, ma racconta di fiori che sbocciano e amori sospirati. “Guarda: nu raggio ‘e sole/da la fenesta trase anfino accà…/Nun siente comme addorano ‘e vviole?/Stu prufumo ncè vene a cunzulà” Ed ancora: “Guardame! Abbrile è doce/ma so’ cchiù doce ll’uocchie tuoie, nennè”.

Solo nell’ultima strofa compare Pasqua, ma è solo una citazione contestuale. Una caratteristica, questa, propria di tutte le canzoni napoletane di Pasqua, che in questo brano prende una forma bucolica. “È Pasca! È Pasca! Sguigliano li rrose:/l’addore, da ‘e ciardine, all’aria va/Io t’aggia di’ nu munno e mmiezo ‘e cose/Tutto l’ammore mio t’aggia cuntà!

Anche Dummeneca d’ ‘e Palme conferma questa specificità delle canzoni napoletane di Pasqua. “Pasca è venuta: e ‘nterra,/quanto me dispiace,/ca nun s’è fatto pace…/Che ne sarrà de me?”. La pace di cui scrive Gian Battista De Curtis è, manco a dirlo, quella tra due innamorati. “Tu dice ca i’ songo/ ‘o nfame, ‘o traditore/ e ca tu te ne muore?/ma i’ more primme ‘e te!” Il ritornello che chiude il brano richiama la rinascita primaverile, contrapponendola alla morte dell’amore. “Tutta ‘a campagna è ‘nfiore,/è nu ricamo ‘e vele/ma tu, sempe crudele,/ si’ stata e si’ pe’ mme!

LE PIÙ DIVERTENTI DELLE CANZONI NAPOLETANE DI PASQUA

Di tutt’altro tenore è invece Doppo Pasca… vieneme pesca!, di sicuro la più divertente delle canzoni napoletane di Pasqua. Il brano porta la firma di Gigi Pisano, che ne compose i versi per la Piedigrotta del 1957. Anche qui il tema è quello dell’amore tradito, ma il registro con cui è trattato non è melodrammatico. “Si’ ‘a bella ‘e ncopp’ ‘o Vommero/’e guivanotte ‘e Napule ‘mpazziscono pe’ tte:/nu studente s’è sparato, nu fotografo è fallito/ e Ciccillo Cammarota d’ ‘a mugliera s’è spartuto.”

Questo il contesto in cui matura la reazione del fidanzato, che vuole vendicare i giovanotti impazziti. Come? Così:”Doppo Pasca vieneme pesca!/Chistu core piglia e t’allasca/m’alluntano facenno ‘o sisco/e te dico: “Oje piccerè,facive scem’ a ll’uommene/ e invece I’ t’aggio fatto scema a tte!” Il titolo della canzone, che apre il ritornello, rivela poi l’intenzione del vendicatore: fare giustizia, senza farsi più trovare dopo Pasqua… Il brano ebbe un discreto successo, dopo la sua pubblicazione. Lo confermano le incisioni di Franco Ricci, Sergio Bruni e Aurelio Fierro, che lo hanno reso anche la più famosa delle canzoni napoletane di Pasqua.

LE CANZONI DRAMMATICHE

Si deve, invece, a Mario Merola l’interpretazione di un brano pasquale decisamente drammatico. Si intitola Campane ‘e Pasqua e, citando il musicologo Pasquale Scialò, può considerarsi una canzone lacrimogena. La storia, infatti, è quella di un padre “peccatore” che invoca la guarigione del figlio malato, promettendo di redimersi. Il ritornello esprime a pieno il senso strappalacrime del testo: “Sunate, campane ‘e Pasqua/Gesù risorge e na criatura more“.

Altro brano dai toni cupi è Canzone ‘mbriaca, con testo di Salvatore di Giacomo e musica di E.A. Mario. Il (labile) riferimento alla Domenica della Resurrezione è nei versi iniziali: “E’ ‘a notte ‘e Pasca, all’unnece./’nu poco fatto a vino,/p’ ‘o vico ô Buoncammino/io mme retiro…/’nu poco fatto a vino.” La storia, poi, va avanti raccontando dell’uomo che si incammina per il vicolo, ricordando Angelica, suo vecchio amore. In preda all’alcool, si rammarica di essere stato lasciato e fantastica che la donna si sia sposata e stia festeggiango allegramente. Giunto sotto la sua abitazione scopre, però, una verità molto più amara: Angelica non c’è più. Morta nel giorno della rinascita…

Sergio Bruni – Doppo Pasca… vieneme pesca

‘O RIALO ‘E PASCA

Delle sei canzoni rintracciate, questa può considerarsi la più pasquale, sebbene risalga ai primi anni ’70. ‘O rialo ‘e Pasca celebra, infatti, proprio la festività della Resurrezione e le aspettative che l’accompagnano. Inciso su 45 giri da Gino Maringola e Nina Landi, l’andamento del brano, a ritmo di tarantella, riprende un tipico tema natalizio. Il testo, invece, è un divertente bozzetto popolare: racconta il duetto tra un marito e una moglie. Che attende ancora il regalo di Natale e che ha in mente un preciso dispetto se non arriva nemmeno a Pasqua,

Gino Maringola e Nina Landi – ‘O rialo ‘e Pasca
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