CANTANTI DONNE

Cantanti donne napoletane: 5 nomi da riscoprire

Dalle sciantose a Lina Sastri: l’elenco delle cantanti donne napoletane attraversa tre secoli e passa per nomi ormai dimenticati. Quelli di interpreti femminili, spesso nate lontano da Napoli, dalle indubbie doti vocali ed espressive. Dischi vecchi di decenni testimoniano la loro bravura ancora oggi, anche in presenza di registrazioni dalla modesta qualità sonora. Ecco, dunque, cinque nomi di cantanti donne napoletane da riscoprire, sul web o ascoltando radio Napoli.

CANTANTI DONNE NAPOLETANE: LE DUE ALTIERI

Stesso cognome ma nessuna parentela, e nemmeno la stessa città natale: Lucia e Marcella Altieri avevano poco in comune. Anzi, ad essere precisi, anche il cognome era diverso, perché Lucia divenne Altieri dopo il matrimonio con Gianni. 

LUCIA ALTIERI

Delle due, Lucia Altieri, all’anagrafe Nasillo, è quella che ebbe maggiore successo e una carriera di tutto rispetto. Una cosa, quest’ultima, tipica di molte delle cantanti donne napoletane da riscoprire. Nata a Casalnuovo Monterotaro in provincia di Foggia il 13 aprile 1934, da adolescente, studiò canto, solfeggio e recitazione. Un percorso formativo che l’aiutò a vincere il concorso per voci nuove indetto dalla Rai nel 1959.

Da quel momento visse un crescendo professionale scandito dalla partecipazione al Festival di Napoli del 1961 e alla Piedigrotta del 1962. Sempre nel 1962 partecipò anche al Festival di Sanremo, mentre nel 1967 fu protagonista del Disco per l’Estate. Per quel che riguarda i classici della canzone napoletana, vanno ricordate le incisioni di Canzona appassiunata e Mandulinata a Napule. Così come Nun me scetà, Chiove, Vierno e L’addio.

Timbro solare, perfetto controllo dell’intonazione, dizione chiara e una bella capacità espressiva: questi i cardini del suo stile.

Lucia Altieri canta L’addio

MARCELLA ALTIERI

Anche Marcella Altieri va inserita tra le cantanti donne napoletane da riscoprire. La sua carriera è stata breve, ma per scelta. Nata a Roma, si aggiudicò la vittoria nel programma tv Primo applauso, assicurandosi un contratto con l’etichetta Vis Radio. Questo sodalizio professionale le consentì di incidere un discreto numero di canzoni napoletane.

Tra le altre, ‘O cunto ‘e Mariarosa, Scalinatella, Suspiranno, Tarantelluccia oltre che Guaglione e Chella là. Si ritirò dalle scene nel 1966 dopo una tournée in Russia. Come pochissime altre, Marcella Altieri è stata chitarrista oltre che cantante.

Marcella Altieri canta ‘O cunto ‘e Mariarosa

VIRGINIA DA BRESCIA

Anche Virginia Da Brescia appartiene a quel consistente gruppo di cantanti donne napoletane nate lontano dal Vesuvio. Nata a Taranto nel 1936, a soli sei anni cantò Core ‘ngrato con il padre al teatro Orfeo di Napoli. Proprio dal cognome paterno, Abrescia, derivò il suo nome d’arte.

La sua carriera ebbe una svolta negli anni ’50 quando entrò nella scuderia dell’etichetta Vis Radio. Nel 1956 il suo talento la portò ad interpretare Guaglione prima che la canzone vincesse il Festival di Napoli. Infatti, cantò la canzone durante le selezioni radiofoniche che precedevano la manifestazione. La sua esibizione contribuì non poco a fare di quel brano uno dei più votati. Per inciso, Virginia Da Brescia non partecipò al festival perché ritenuta troppo giovane. Nel corso degli anni ’60 partecipò a diversi festival di Piedigrotta continuando ad incidere dischi anche negli anni ’70.

Di Virginia Da Brescia va ricordato anche il talento di attrice. Da Tina Pica ai fratelli Giuffrè e Lina Sastri, sono stati tanti a volerla nelle proprie compagnie. In fatto di canzoni napoletane, invece, l’elenco delle sue incisioni comprende diversi classici. Tra gli altri, ‘A cura ‘e mamma, ‘A frangesa, Lilì Kangy, L’addio e Lariulà in coppia con Gabriele Vanorio. Tutti brani che evidenziano eleganza di stile e padronanza delle tecniche di interpretazione.

Virginia Da Brescia canta Lilì Kangy

CANTANTI DONNE NAPOLETANE, GRAZIA GRESI

Anche Grazia Gresi merita un posto nell’elenco delle cantanti donne napoletane da riscoprire. Lucana di Melfi, era avviata ad una carriera da burocrate ma nel 1947 la sua vita professionale ebbe una svolta decisiva. Vinse, infatti, un concorso Rai per voci nuove, risultando prima su tremila concorrenti. Da allora la sua carriera fu quella di una cantante, dotata e di bella presenza.

Il 1956 vide il suo primo successo con la vittoria al Festival di Napoli: interpretò Guaglione, insieme ad Aurelio Fierro. E dire che non la voleva cantare, si decise dopo le pressioni di un dirigente Rai. Grazia Gresi partecipò altre quattro volte al Festival di Napoli, sempre con buoni risultati. Nel suo curriculum spiccano le numerose tournée all’estero, oltre che le numerose incisioni. Si ritirò, all’improvviso, negli anni ’70, lasciando un bel po’ di brani classici. Tutti interpretati con uno stile che l’ha fatta paragonare ad Elvira Donnarumma.

Napoletane
Grazia Gresi con Aurelio Fierro

Meritano sicuramente un ascolto le sue registrazioni di L’urdemo raggio ‘e luna, Ninì Tirabusciò. Sarrà chi sa e ‘A tazza ‘e cafè. Cosi come va riascoltata la sua Malinconico autunno, altra canzone che non voleva cantare e che, invece, fu un successo.

Grazia Gresi canta Malinconico autunno

EVA NOVA

Un elenco di cantanti donne napoletane da riscoprire non può ignorare il nome di Eva Nova, all’anagrafe Annunziata Masotola. Napoletana del Cavone, è la corposità della sua biografia a rivelarne subito lo spessore artistico. Nel 1933, appena quattordicenne, fece coppia con la cugina Ria Diana, facendosi notare da Enzo Bonagura. Sei anni dopo prese parte alle audizioni piedigrottesche de La canzonetta assicurandosi un piccolo primato. Fu la prima cantante ad esibirsi con il microfono, mai usato fino ad allora in una manifestazione del genere.

Nel 1942 firmò un contratto con la prestigiosa etichetta La voce del padrone. Nei primi anni ’50 interpretò numerosi film, vincendo due volte la Maschera d’Argento. Nel 1954, poi, si legò alla Rca, imponendo definitivamente la sua voce calda dall’estensione notevole e sempre ben modulata. Insomma, Eva Nova è stata una star della canzone napoletana. Si ritirò dalle scene a metà degli anni ’60 dopo aver ottenuto un clamoroso successo anche negli USA.

Eva Nova con Sergio Bruni e Roberto Murolo

Tra i tanti classici interpretati, sono da riscoprire le sue versioni di ‘A cartulina ‘e Napule, ‘A frangesa, ‘E bersagliere . Una menzione speciale, però, va alla sua interpretazione di Palomma, la canzone preferita di Massimo Troisi.   

Eva Nova canta Palomma
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