Pino Daniele Alive, la mostra delle emozioni

Pino Daniele Alive non è una mostra: è un flashback emozionale. Le immagini, le parole, i suoni e i memorabilia esposti hanno un impatto preciso e potente. Infatti, il visitatore ha l’opportunità di rivivere un passato indimenticabile ma, soprattutto, ha la netta sensazione di percepire la presenza di Pino. Lì, nel chiostro piccolo, a dir poco stupendo, della chiesa di S. Caterina a Formiello

PINO DANIELE ALIVE, FOTO E NON SOLO

Cos’è tecnicamente Pino Daniele Alive? È innanzitutto un’esposizione delle fotografie più iconiche del Mascalzone Latino, per la prima volta stampate in grande formato. Sono scatti d’autore firmati da Mimmo Jodice, Cesare Monti, Guido Harari, Giovanni Cantano e Luciano Viti. Una sequenza di immagini che ripercorre l’intera carriera di Pino Daniele. A partire dagli esordi, fissati in alcuni ritratti giovanili realizzati da Lino Vairetti degli Osanna con tecniche e stili molto originali.

Fotografie a parte, Pino Daniele Alive propone anche uno spaccato davvero intimo. Il percorso espositivo vive infatti il suo picco emotivo nelle tre maxi-teche contenenti oggetti personali e di lavoro. È possibile quindi ammirare la chitarra Luis Panormo e la sciarpa colorata presenti nella copertina dell’album Mascalzone Latino. Ci sono il nastro Ampex con le musiche composte per Ricomincio da tre e alcuni microfoni usati in sala di registrazione. E poi c’è un’agenda, con annotazioni risalenti all’estate del 1975: è qui che la presenza di Pino sembra letteralmente manifestarsi.

mostra
Alcuni ritratti giovanili realizzati da Lino Vairetti

LE PAROLE DI PINO

Naturalmente, Pino Daniele Alive ha anche una colonna sonora, fatta di grandi classici, come Napule è e Terra mia, e di registrazioni inedite. Da sottolineare, infine, la mole di informazioni che accompagna la mostra, arricchendo non poco l’esperienza del visitatore. Spesso si tratta di didascalie che riprendono pensieri e dichiarazioni di Pino. Come quella, ad esempio, che ne rivela la filosofia musicale.

Creo la melodia non solo in base al ritmo. ma anche in base al modo di vivere nostro, un modo di essere, di stare per strada. Facciamo parte di Napoli, una città dove la gente si muove in una determinata maniera. e quindi tutto è vissuto con delle cadenze molto diverse dalle altre città italiane. Ed è in questo ritmo che c’è la melodia partenopea. Nella mia musica viene fuori questa cosa”.

Pino Daniele
Una sezione dell’esposizione

Prodotta dalla Fondazione Made in Cloister, la mostra Pino Daniele Alive prodotta è stata curata da Alessandro Daniele e da Guido Harari. Marcello Panza, invece, ha progettato l’allestimento, calato con grande armonia negli spazi del chiostro. La mostra è visitabile fino al 31 dicembre 2021.

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