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Canzona appassiunata, due nuove versioni a cento anni dalla composizione

Canzona appassiunata festeggia i suoi primi 100 anni con due nuove versioni. La Fondazione Bideri ha celebrato infatti il centenario del capolavoro di E.A. Mario pubblicando due interessanti rielaborazioni. A firmarle la cantante-tanguera Filly Lupo e il chitarrista-produttore Ernesto Nobili, che, per l’occasione, hanno reso omaggio anche a Pier Paolo Pasolini.

LA STORIA DI CANZONA APPASSIUNATA

E.A. Mario compose Canzona appassiunata in occasione della Piedigrotta 1922. L’ispirazione gli venne leggendo la raccolta “Canti popolari” di Luigi Molinaro Del Chiaro. Il celebre incipit della canzone trasse origine da questi versi.: “Albero piccerillo te chiantaie / io t’adacquale cui li mieie sudore:/venne lu vient’ e te tuculiaie./la meglia cimma me cagnaie culore”. Sul finire dell’anno la presentò lui stesso anche a New York in un concerto per emigrati, che l’accolsero con entusiasmo. La bellezza di Canzona appassiunata non lasciò indifferente Gennaro Pasquariello. Il grande interprete ne fece un suo cavallo di battaglia, decretandone il definitivo successo. e cogliendo l’occasione per superare una vecchia acredine nei confronti di E.A. Mario.

LE NUOVE VERSIONI

Le nuove versioni di Filly Lupo ed Ernesto Nobili hanno proiettato Canzona appassiunata in ambiti musicali contemporanei.  

Fedele alla sua cifra stilistica, Filly Lupo ha riletto il brano conferendole l’andamento tipico di un tango. Un’interpretazione vocale che coniuga misura e pathos e le soluzioni strumentali del bandoneonista argentino Basilio Fernandez hanno dato un’inedita declinazione alla melodia struggente che caratterizza la canzone.

Vestendo i panni di produttore e chitarrista solista, Ernesto Nobili ha firmato una versione strumentale di Canzona appassiunata, dalle raffinate sonorità elettriche. Il risultato è un arrangiamento dall’originale sapore retrò, che rimanda ai western anni ‘60.

Le due nuove versioni di Canzona appassiunata rappresentano l’anteprima musicale della mostra “Napoli città canora: Pasolini e la canzone napoletana”. Il riferimento con l’intellettuale friulano è tutt’altro che casuale. A proposito di E.A. Mario, scrisse che la sua poetica era “squadrata da uno scetticismo in cui Napoli ritrova una vita poco sensuale, o di una sensualità scarnita, di un pessimismo vecchio quanto la sua allegria.” Una definizione che trova in Canzona appassiunata una perfetta aderenza.

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