Mina e Paolo Conte

Mina e Paolo Conte, un emozionante duetto napoletano

Mina e Paolo Conte tornano ad omaggiare Napoli interpretando un duetto inedito: ‘A minestrina. Un duetto emozionante, diciamolo subito senza alcuna esitazione. Un delicato e appassionato canto a due voci che racconta l’amore al tempo della terza età. Il brano è contenuto nel nuovo album Maeba di Mina ed è firmato da Paolo Conte. Basta ascoltarlo un paio di volte (ma forse anche una) e il pensiero va subito a canzoni come Caruso di Lucio Dalla. Cioè a brani moderni che si connettono alla canzone classica napoletana.

MINA E PAOLO CONTE, L’AMORE È UNA VITA INSIEME

‘A minestrina è un duetto che colpisce per molte cose. Innanzitutto, per il perfetto incastro dei due registri vocali, che sembra sintetizzare il senso della canzone. La voce roca e scura di Paolo Conte suona come la metafora di un legame che dura da una vita. Il timbro cristallino di Mina evoca il senso dell’amore che lo tiene ancora vivo, seppure davanti ad una minestrina.

Poi c’è il testo, ricco di parole e immagini che sfuggono la retorica e incontrano la poesia allo stato puro.
Lui: femmena, femmena me faie murì d’ammore e comme ‘a luna sì, dint’ ‘a nuttata mia.
Lei: e intanto che la minestrina cuoce, sona ‘a radio, doce doce, ‘na canzona che mi piace murmuriare ‘mbraccia a te.
Per non dire di canta ‘na scafata voce, di paggine e paggine t’aggia di’ perché nuie tenimme fame ‘e n’ata cosa. Insomma, un testo che si fa sentire e risentire senza stancare, ma che, anzi, offre ad ogni ascolto una sfumatura nuova.

‘A MINESTRINA MERITA DI DIVENTARE UN CLASSICO

Il percorso che compirà ‘A minestrina è assolutamente imprevedibile, ma non ci sarà da meravigliarsi se sarà lungo. Noi ce lo auguriamo vivamente. La canzone lo merita. Lo meritano pure Mina e Paolo Conte. Per la loro bravura e per la loro napoletanità d’animo. Nessun dubbio in merito.

Maeba
La copertina dell’album Maeba

 

 

La stampa ne ha parlato così: Il mattino, La repubblica, Il corriere della sera

, , , ,
Articolo precedente
Fenesta vascia, un canto d’amore che viene da lontano
Articolo successivo
I’ te vurria vasà cinese con Francesca Fariello

Post correlati

Nessun risultato trovato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.
Devi accettare i termini per procedere