La storia di Don Raffaè inizia nel 1990, con l’album “Nuvole” che Fabrizio De Andrè pubblicò dopo sei anni di silenzio discografico. Graffiante come nello stile del cantautore genovese, la canzone incontrò subito il favore del pubblico per il suo colore partenopeo e per la sua tagliente ironia.

La storia narrata nel testo racconta di Pasquale Cafiero, un brigadiere del carcere di Poggioreale. Il vero protagonista, però, è don Raffaè, un detenuto “galantuomo” a cui Cafiero prepara con deferenza il caffè. È a lui che il brigadiere racconta le sue sventure, confidando nella sua comprensione e anche in piccoli aiuti. Tanto da chiedergli in prestito il cappotto indossato al maxiprocesso per indossarlo al matrimonio della figlia.
Nelle parole di Cafiero emerge con chiarezza il senso che De Andrè volle dare alla canzone: l’indignazione per l’impotenza. di uno Stato che «si costerna, s’indigna, s’impegna, poi getta la spugna con gran dignità».

A proposito della figura di Don Raffaè, le note di copertina riportano che «fatti e personaggi della canzone sono puramente. immaginari e qualsiasi riferimento ad avvenimenti accaduti è puramente casuale». In realtà, il rimando al boss della camorra Raffaele Cutolo è palese, soprattutto nell’immagine del cappotto.

LA STORIA DI DON RAFFAÈ, CURIOSITÀ E INTEPRETI

Un altro rimando, stavolta musicale, è quello a ‘O ccafè di Domenico Modugno e Riccardo Pazzaglia. Della canzone che celebra la bevanda nera, De Andrè cita i versi “Ah, che bellu ccafè. Sulo a Napule ‘o ssanno fa”.

Oltre alla magistrale versione del suo autore, Don Raffaè vanta diverse interpretazioni interessanti. Ad esempio, quella di Peppe Barra presente nel film Passione di John Turturro, ma anche quelle di Neri Marcorè e Massimo Ranieri, entrambe realizzate nel corso di programmi televisivi.
Da ricordare, infine, anche la versione che ne diede Roberto Murolo, duettando proprio con De Andrè sia nell’album “Ottantavogliadicantare” che poi dal vivo in occasione del concerto del Primo Maggio del 1992.

storia
Roberto Murolo e Fabrizio De Andrè

 

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