La casa di Roberto Murolo, e prima di lui del padre Ernesto, diventa un museo che ne celebra la memoria.
La notizia arriva dalla Fondazione Murolo che ha annunciato per la fine di febbraio 2025 l’apertura al pubblico dell’appartamento in cui il cantante chitarrista ha vissuto per novant’anni.
Situata al Vomero in via Cimarosa a ridosso della Funicolare Centrale e immutata nell’arredamento di inizio ‘900, l’abitazione aprirà i battenti con il nome “Mu”, proponendosi, appunto, come una casa-museo.
Autografi, quadri, dischi, trofei e chitarre d’epoca avranno il compito di ricordare uno dei massimi interpreti della musica partenopea, consentendo di ripercorrerne la leggendaria carriera.
LA CANZONE NAPOLETANA
Una serie di iniziative, invece, avrà l’obiettivo di rendere “Mu” un ‘luogo vivo della canzone napoletana’.
Oltre a visite guidate, infatti, è stata annunciata la realizzazione di piccoli concerti, l’avvio di un laboratorio di liuteria ma anche lo svolgimento di attività di formazione. La stipula di un protocollo di intesa con il Conservatorio San Pietro a Majella potrebbe portare “Mu” ad ospitare alcune lezioni di un master di specializzazione dedicato alla canzone napoletana in via di definizione.
RENZO ARBORE E IL MUSEO DI ROBERTO MUROLO
All’evento di presentazione della casa-museo è intervenuto anche Renzo Arbore. Artefice con il produttore Nando Coppeto del rilancio di Murolo agli inizi degli anni ’90, lo showman si è detto felice dell’iniziativa.
“L’ho frequentato per una vita, l’ho scoperto grazie ai 78 giri che mio padre comprò nei due anni che passammo a Napoli.” ha dichiarato, come riportato da Il Mattino “L’antologia di Murolo rimane insuperata: per quantità, per qualità, perché l’arrangiamento per sola chitarra non passerà mai di moda. Roberto nel dopoguerra riportò la canzone napoletana nelle case degli intellettuali, dei borghesi, del Nord. Ha fatto per la nostra melodia quello che Joao Gilberto ha fatto per la musica brasiliana, che prima era solo samba, ritmo, carnevale. Lui con un filo di voce firmò la rivoluzione della bossanova. Murolo, sussurrandole, rese comprensibili le parole a tutti, anche fuori dalla Campania”.
Proprio così: per convincersene, basta riascoltare la sua versione di Anema e core, la canzone che grazie a lui divenne un successo internazionale.
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Grazie per la bellissima e insperata notizia.