Pino Daniele, da Napoli a Cuba via Milano: segue una traiettoria musicale senza dubbio poco prevedibile il primo dei tributi al Nero a metà realizzati a dieci anni dalla sua scomparsa.
A firmarlo è il DescargaLab, collettivo lombardo di residenza ma napoletano di sentimento, che ha pubblicato l’album Tarumbò Caribeño. Il disco contiene dieci brani del cantautore partenopeo tradotti, praticamente alla lettera, in spagnolo e rielaborati in chiave caraibica.
Disponibile sulle piattaforme digitali e in vinile, l’album è stato arrangiato da Fabio Gianni e curato da Claudio Poggi, il primo produttore di Pino Daniele.
PINO DANIELE TRADOTTO IN SPAGNOLO
In un’intervista al Corriere del Mezzogiorno, Andrea Tammaro, pianista e fondatore del gruppo, ha affermato che il disco è figlio dell’amore incondizionato per Pino Daniele, autore di riferimento della band. Ha poi rivelato come è nata l’idea di rileggerne una parte del repertorio utilizzando ritmi e atmosfere caraibiche. “Mi ronzava in testa da sempre la versione live di ‘Terra Mia’, che io sento Guajira cubana a tutti gli effetti.” ha spiegato “Così è capitato che un giorno ci siamo messi a giocare su questo pezzo e ci siamo convinti che quello era il nostro nuovo orizzonte”. Un orizzonte, in effetti, per nulla estraneo a Pino Daniele, che a Cuba suonò nel 1984, portandosi via suggestioni sonore e due strumentisti di grande talento come il trombonista Juan Pablo Torres e il trombettista Adalberto Lara.
Tarumbò Caribeño si apre con ‘A rrobba mia, esplorando poi il canzoniere danielano con riletture di capisaldi come Donna Cuncetta, Chillo è nu buono guaglione e Ce sta chi ce penza ma anche di brani abitualmente poco frequentati come Jesce juorno, Femmena e ‘A speranza è semp’ sola. Completano la scaletta dell’album le rivisitazioni di Anna verrà, Notte che se ne va e, naturalmente, Terra mia.
Originale, e coerente con il profilo musicale del progetto, anche l’artwork dell’album, un disegno che ritrae un ideale pasillo de honor. Al centro, destinatario dell’omaggio, c’è Pino Daniele; ai suoi fianchi compaiono, tra le altre, le figure sorridenti di Tito Puente, Compay Segundo, Carlos Santana e quelle di Fidel Castro ed Ernesto che Guevara. Come dire, un Pantheon di Mascalzoni latini.
LA TRACKLIST DI TARUMBÒ CARIBEÑO
- Mi vaina (‘A robba mia)
- Hay quien lo piensa (Ce sta chi ce penza)
- Femmena (Femmena)
- El es un bueno guaglione (Chillo è nu buono guaglione)
- Sale el dia (Jesce juorno)
- Noche que se ne va (Notte che se ne va)
- La esperanza es siempre sola (‘A speranza è semp’ sola)
- Ana vendrà (Anna verrà)
- Dona Cunchè (Donna Cuncetta)
- Tierra mia (Terra mia)
